Gela. L’allarme lanciato dall’Aias, che da maggio dovrà interrompere il servizio di trasporto verso il centro di contrada Borgo Manfria, ha generato reazioni soprattutto politiche. L’amministrazione comunale e l’assessore Nadia Gnoffo sono stati al centro delle polemiche e il Pd ha chiesto trasparenza e il rispetto dei diritti dei diversamente abili. Dalla commissione consiliare servizi sociali si leva però una voce a favore dell’assessore e delle scelte di Palazzo di Città. E’ quella del presidente Valeria Caci e del vice Romina Morselli, che dopo ore di tensione, spiegano di non parlare a nome dell’intera commissione. “La responsabilità è di chi realmente sta creando l’allarme sociale, ossia la stessa Aias. L’associazione, per oltre un anno, ha accettato di svolgere il servizio di trasporto per circa 120 famiglie in città, secondo le modalità stabilite e concordate lo scorso anno in presenza di tutte le parti interessate. A queste 120 famiglie e ai dipendenti – fanno sapere i due consiglieri – che ora si trovano a dover pagare le conseguenze di quattordici mesi di negligenza, la commissione vuole fare capire che è stata l’Aias, con i suoi comportamenti, a creare il problema, perchè non ha chiesto agli utenti i soldi che le spettavano, scaricando le responsabilità sul Comune e additandolo come quello che non avrebbe pagato quanto dovuto. Pertanto, dopo una serie di confronti con l’assessore ai servizi sociali Nadia Gnoffo e la dirigente del settore, Maria Morinello, abbiamo accertato che il Comune non ha mai interrotto il servizio di trasporto dei disabili né intende farlo e non solo perché è obbligatorio, ma perché mai metterebbe in simili difficoltà le famiglie. E’ stato proprio per andare incontro agli utenti che, tramite delibera di giunta del 6 febbraio 2020, ha cercato di limitare le criticità di un regolamento vecchio di tre anni che va assolutamente rivisto, e ci prendiamo l’impegno di modificare prima possibile. A queste 120 famiglie vogliamo dire di preparare subito le istanze per il primo trimestre del 2021 e le invitiamo a rivolgersi, per la prosecuzione del servizio, a tutte le altre associazioni ed enti del terzo settore. Al Comune, ufficio segretariato sociale, è possibile richiedere l’elenco”. In sostanza, Caci e Morselli spiegano che gli utenti possano far affidamento anche su altre associazioni che si occupano del trasporto disabili. Aias avrebbe agito in maniera inefficiente anche nei rapporti con il Comune chiedendo il riconoscimento di importi, che invece avrebbe dovuto ottenere dagli utenti. “Questa è la prassi, ufficializzata anche tramite avviso pubblico. Stranamente, – aggiungono il presidente della commissione Valeria Caci e il vice Romina Morselli – sessanta famiglie lo hanno capito e hanno fatto tutto bene, ossia non si sono rivolte ad Aias per il servizio, le centoventi seguite da Aias, invece no. Ora che partono i contenziosi, tutto si complica. Impossibile non chiedersi come mai, se non gli stava bene, l’Aias non abbia impugnato la delibera con la quale la giunta ha superato l’impasse del regolamento, e perchè, in modo imperterrito, abbia continuato a sollecitare il Comune affinchè pagasse, finendo col mettere in difficoltà l’ente, le famiglie e i lavoratori. Queste strumentalizzazioni e il clima infuocato che Aias sta alimentando sono i mezzi con i quali l’associazione vuole provare ad uscire dalla situazione inverosimile che ha creato, aizzando, nel contempo, i cittadini contro il Comune per nascondere le sue mancanze. All’Aias mentono sapendo di mentire – concludono – e stanno coinvolgendo anche i sindacati e il prefetto per avvalorare le loro bugie. Ma alle famiglie e ai sindacati chiediamo che vengano prima a parlare con noi, che abbiamo il quadro chiaro della situazione e tutti i documenti che attestano come l’Aias abbia torto. Inoltre, siamo totalmente a disposizione del prefetto”.
La questione però è anche strettamente politica e l’affondo è nei confronti del Pd. Dai due componenti di maggioranza della commissione arriva un secco no a quelle che vengono considerate speculazioni dei dem. “Preoccupa vedere che sono in atto strumentalizzazioni e vili speculazioni da parte del mondo politico. L’unica cosa da fare, in questo frangente, è remare tutti insieme nella stessa direzione, ossia quella della risoluzione di un problema le cui conseguenze stanno già ricadendo su cittadini e lavoratori. Invece assistiamo a prese di posizione alquanto discutibili. Ancora più assurdo, poi, è che una parte di queste critiche arrivi proprio da chi ha una parte di responsabilità in tutto questo caos, ossia l’attuale segretario del Pd Guido Siragusa. C’era lui, tre anni fa, a presiedere la commissione servizi sociali che approvò quel regolamento per l’affidamento del servizio di trasporto dei disabili che fa acqua da tutte le parti. Non a caso, il consigliere Valeria Caci, all’epoca assessore ai servizi sociali, provò a far notare tutti i limiti di quel documento e la necessità di un piano B in caso di emergenza – dicono – propose anche soluzioni alternative, perchè sapeva che era impossibile per il Comune dotarsi di mezzi propri per svolgere autonomamente il servizio, ma gli appelli caddero nel vuoto. Siragusa disse che quella era l’unica strada possibile e il testo fu esitato favorevolmente in consiglio. Per questo, non solo rimandiamo tutte le accuse al mittente, e cioè al Pd e a Guido Siragusa, che ancora una volta non perde l’occasione per non tacere, ma lo invitiamo anche a non cavalcare l’onda del malcontento sociale. Quel regolamento presentava una serie di incongruenze, lui lo sapeva e l’ha fatto votare lo stesso. Ora tocca a noi correre ai ripari e modificarlo, perchè è un testo che ingabbia l’amministrazione. Dimostrazione ne è il fatto che tutte le gare sono andate deserte, e non si può andare avanti a suon di proroghe. Il rimborso previsto dalla delibera di giunta del 6 febbraio 2020 è stata solo la soluzione trovata in quel momento per risolvere il problema a vantaggio dell’utente. Siragusa&co. la smettano di strumentalizzare, perchè oggi ci accusano di voler interrompere il servizio pubblico ma ieri ci hanno messo in questa situazione, ed è facile ora dire “facciano la gara”, peccato che non abbia alcun senso se prima non si cambia il regolamento, cosa che noi intendiamo fare subito. Siamo dalla parte della legalità e delle famiglie, non scenderemo mai a compromessi né ci faremo trascinare nei ricatti sociali”. In una fase di trattativa politica tra i dem e il sindaco Lucio Greco, due importanti consiglieri di maggioranza prendono le distanze dal Pd e anche questo potrebbe incidere sulle sorti più immediate del percorso amministrativo.