Gela. “I fondi regionali sono stati stanziati solo fino a giugno. In realtà, però, i pagamenti effettivi sono fermi allo scorso mese di aprile”. “Pagamenti fermi ad aprile”. La situazione dei conti rischia di farsi veramente pesante per gli operatori della Riserva orientata Biviere. Negli scorsi mesi, la Regione ha deciso una stretta sui contributi assegnati alle riserve isolane gestite da associazioni come la Lipu che, appunto, si occupa del Biviere. Così, in bilico rimane il futuro di quest’area. “Per il periodo compreso tra lo scorso giugno e il prossimo dicembre – spiega Emilio Giudice – i fondi sono stati solo promessi. Ovvero, c’è un semplice impegno politico che dovrebbe concretizzarsi in una qualche modifica alla finanziaria che consenta di sbloccare i fondi anche per le riserve gestite da associazioni”. Non solo gli esponenti della Lipu locale ma molti altri gestori di riserve naturali in Sicilia si sono opposti a quello che considerano un gioco al massacro: con i fondi garantiti solo alle aree gestite da enti pubblici. “In realtà – conclude Giudice – il difetto di tutto è proprio all’origine. Non si può ammettere un taglio quasi totale dei fondi per le riserve gestite da associazioni, che da decenni portano avanti un’attività rivolta alla sola tutela del territorio, lasciando campo libero agli enti pubblici che, in più occasioni, non hanno dimostrato grande efficienza. Mi meraviglio soprattutto della politica locale, rappresentata anche a Palermo, che non ha dimostrato grande interesse per il futuro della riserva”. Insomma, alla riserva Biviere si stringe la cinghia, continuando a garantire tutti i servizi, in attesa che da Palermo arrivi la svolta.