Gela. Avevano preannunciato che senza un’apertura da parte dell’azienda avrebbero messo in atto azioni di protesta e così è stato. Questa mattina, i lavoratori della Petroservices Mediterranea, che opera nell’indotto di Enimed e ha cantieri anche all’estero, hanno organizzato un sit-in nei pressi dell’ingresso principale del centro direzionale, sulla Gela-Catania. I lavoratori si oppongono ai trasferimenti in Abruzzo decisi dai vertici aziendali, che pare non abbiano più interesse agli appalti locali. “Così si desertifica il territorio”, hanno spiegato i sindacalisti di Filctem e Femca, Francesco Emiliani, Gaetano Catania e Rosario Catalano. Secondo i sindacati e gli stessi lavoratori, il trasferimento, con tutti gli oneri annessi, altro non è che il tentativo di tagliare tutti i quattordici dipendenti locali. “Addirittura – hanno spiegato sindacalisti e lavoratori – l’azienda sta rinunciando a nuovi appalti, pur di lasciare il sito locale”. Molti operatori di Petroservices sono impegnati nell’indotto di Enimed ormai da anni e il trasferimento comporterebbe oneri difficilmente sostenibili, anche dalle loro famiglie. La prefettura di Caltanissetta ha dato seguito alla richiesta di convocazione inoltrata dai sindacati, che hanno coinvolto le segreterie confederali di Cgil e Cisl (con i segretari Ignazio Giudice ed Emanuele Gallo).
Si terrà un tavolo di confronto. I vertici di Petroservices, ad oggi, appaiono irremovibili. Sindacati e operatori (attualmente in cassa integrazione), sono invece convinti che ci siano tutte le condizioni per acquisire nuove commesse e vogliono coinvolgere anche le istituzioni locali, a partire dal sindaco Lucio Greco.