Traffico di droga tra la zona agrigentina e quella gelese, no all'incompetenza territoriale: riti alternativi

La linea sarebbe stata dettata dai clan di mafia di Villaseta e Porto Empedocle

06 ottobre 2025 19:50
Traffico di droga tra la zona agrigentina e quella gelese, no all'incompetenza territoriale: riti alternativi -
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Gela. Non sono state accolte le eccezioni preliminari sulla possibile incompetenza territoriale del gup del tribunale di Palermo. Continuerà davanti al magistrato palermitano l'udienza preliminare incardinata nei confronti di oltre cinquanta imputati, tutti accusati di aver avuto un ruolo nel traffico di droga tra la zona agrigentina e quella gelese. La linea sarebbe stata dettata dai clan di mafia di Villaseta e Porto Empedocle. Eccezioni preliminari, quanto alla competenza territoriale, erano state avanzate anche dalle difese dei gelesi coinvolti nella maxi inchiesta. Proprio i legali hanno iniziato a formalizzare richieste di riti alternativi, che dovrebbero essere definite nel corso della prossima udienza, fissata a breve. Toccherà poi ai pm della Dda palermitana esporre le proprie richieste, con la requisitoria. Tra gli imputati, i gelesi Rocco Grillo, Giuseppe Pasqualino, Mirko Salvatore Rapisarda, Giuseppe Nicastro, Fabrizio Nicosia, Giuseppe Piscopo, Antonio Salinitro e Rosario Smorta. Alcuni di loro sono già stati coinvolti in altre indagini antidroga. Sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Salvo Macrì, Flavio Sinatra e Danilo Tipo. Furono individuati inoltre i presunti riferimenti dei clan, Fabrizio Messina a Porto Empedocle e Pietro Capraro a Villaseta.

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