Traffico di droga con gli agrigentini, a novembre le richieste della Dda anche per i gelesi
L'inchiesta fu coordinata dai pm della Dda di Palermo ed eseguita dai carabinieri che individuarono inoltre i presunti riferimenti dei clan
Gela. Il traffico di droga si sarebbe sviluppato tra la zona dell'agrigentino e quella locale, con la mano insistente dei clan della provincia di Agrigento. A novembre, arriveranno le prime conclusioni dei pm della Dda di Palermo. In settimana, le difese degli imputati, in totale oltre cinquanta, hanno formalizzato le richieste sia per i riti alternativi sia per quello ordinario. Il gup del tribunale palermitano aveva già respinto le eccezioni circa la competenza per territorio, che rimane incardinata proprio nel presidio del capoluogo siciliano. I gelesi avrebbero avuto un ruolo non secondario nell'affare della droga. Davanti al gup, tra gli altri, rispondono alle accuse Giuseppe Pasqualino, Rocco Grillo, Mirko Salvatore Rapisarda, Giuseppe Nicastro, Fabrizio Nicosia, Giuseppe Piscopo, Antonio Salinitro e Rosario Smorta. Fra i difensori, gli avvocati Giacomo Ventura, Davide Limoncello, Salvo Macrì, Flavio Sinatra e Danilo Tipo. L'inchiesta fu coordinata dai pm della Dda di Palermo ed eseguita dai carabinieri che individuarono inoltre i presunti riferimenti dei clan, Fabrizio Messina a Porto Empedocle e Pietro Capraro a Villaseta.
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