Gela. “Traditore…dovrebbero marchiarti una T dietro alle spalle”.
Gli insulti sul social network. Uno scontro interno al centrodestra cittadino finito davanti al giudice Ersilia Guzzetta. A rispondere di diffamazione è uno dei responsabili locali di Noi con Salvini, l’ex candidato a sindaco Antonio Giudice. L’imprenditore venne denunciato dall’ex consigliere comunale Gaetano Trainito, costituito parte civile nel dibattimento con l’avvocato Giovanni Cannizzaro. Proprio l’ex consigliere comunale è stato sentito in aula. “Tutto partì da una conversazione su facebook, ricordo che era stato postato il video di un mio spot elettorale, quando militavo nel Pdl – ha spiegato Trainito – così, iniziarono insulti e osservazioni molto volgari nei miei confronti. Mi diedero del traditore, perché dopo l’esperienza nel Pdl scelsi di aderire al Megafono di Rosario Crocetta. Insinuavano che lo avessi fatto per interesse. Purtroppo, molti si sentirono legittimati ad offendermi, seguendo anche gli insulti quotidiani che, sempre sul social network, arrivavano da Riccardo Giordano”. Il medico, a sua volta, è a processo con l’accusa di diffamazione, sempre ai danni di Trainito. L’ex consigliere comunale, comunque, ha deciso di ritirare la querela presentata contro Giordano, difeso in giudizio dall’avvocato Fabrizio Ferrara. Nessun passo indietro, invece, rispetto alla denuncia sporta contro Antonio Giudice, difeso dall’avvocato Angelo Cafà. In aula, è stato sentito anche il segretario cittadino di Fratelli d’Italia Gaetano Minardi. Altri testimoni verranno ascoltati nel corso delle prossime udienze.