Gela. Era stato tra i primi a spingere affinché la mozione di sfiducia al sindaco
e alla sua giunta potesse arrivare in aula, da diverse settimane però il consigliere comunale ex Megafono Antonio Torrenti, oggi indipendente, sembra voler attendere.
“Siciliano in aula”. Una scelta che nasconde un eventuale avvicinamento dell’ex crocettiano alla giunta? “Non c’è nessun avvicinamento al sindaco e ai suoi assessori – dice – credo che la sfiducia debba comunque essere discussa in aula. Non ho alcun interesse politico, anche perché rimango indipendente. E’ vero, non ho ancora firmato la mozione, ma voglio capire se i dodici colleghi che hanno già depositato le loro richieste possano arrivare ad un documento unitario”. Per confermare la sua posizione, Torrenti si rivolge direttamente al vicesindaco Simone Siciliano, che ha in mano diversi dossier assai delicati. “Siciliano deve venire in aula a riferire sulla vicenda di Invitalia – spiega ancora – la città deve sapere quali proposte d’investimento sono state presentate e da quali aziende. Questa è una fase molto delicata per la città e per un tessuto economico che rischia di implodere, senza la presenza massiccia di Eni, che invece c’era in passato. Escludendo i soldi del Patto per la Sicilia, questa giunta, fino ad ora, ha fatto ben poco”. Quindi, Torrenti esclude di potersi avvicinare alla giunta, almeno in questa fase. Di certo, le danze strategiche sono ancora in corso, dentro e fuori dal municipio.