Torre di Manfria privata, caso in aula: Greco non esclude tentativo di acquisto, “ma scopra le carte”

 
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Greco in aula consiliare

Gela. Si cercherà di esercitare il diritto di prelazione per rientrare in campo nella corsa all’acquisto della Torre di Manfria? Potrebbe essere questa la pista di massima dell’amministrazione. In serata, il sindaco Lucio Greco ha convocato le associazioni. “La soprintendenza, il 4 maggio – ha detto poi in aula consiliare il sindaco Lucio Greco – ci ha comunicato che non eserciterà il diritto di prelazione. Ho convocato associazioni e consiglieri per capire se c’è volontà di andare avanti per l’acquisto. Sappiamo che è stato firmato un rogito per il passaggio ad un altro privato”. In consiglio, il forzista Carlo Romano ha parlato della necessità che ci sia una visione ampia su tutti i beni storici della città. E’ stato proprio il berlusconiano a proporre l’osservatorio permanente su Manfria. Il civico Rosario Faraci ha però fatto rilevare che l’interesse del Comune si riaccende solo quando ci sono segnali da altri. “Se c’è un privato che la vuole valorizzare, perché ostacolarlo? Il Comune non ha questa capacità – ha detto – neanche la soprintendenza ha espresso interesse e mi pare assurdo che sia il Comune a doversi fare carico di tutto”. Il consigliere di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli ha fatto un paragone con Forte dei Marmi e con il fortino del Comune toscano. “Quella struttura è del Comune e non di un privato – ha spiegato – della Torre di Manfria parliamo adesso perché il rogito è stato sottoscritto adesso e ora il Comune può intervenire. Dobbiamo decidere se un bene di questo tipo possa essere ceduto a privati oppure se debba intervenire il Comune con un percorso molto più lungo”.

Il sindaco ha avuto un parere positivo di massima dal segretario generale. “Per l’acquisto si può procedere con fondi extra budget, come le royalties estrattive o le compensazioni Eni”, ha precisato l’avvocato Greco. Il presidente Sammito ha fatto richiamo, a sua volta, alla necessità di una visione complessiva del destino della Torre di Manfria. Per il meloniano Scerra “non è una vicenda che ha urgenza”. “Il sindaco faccia approvare un atto di indirizzo in giunta e poi venga in consiglio a discuterne – ha continuato Scerra – non si può ribaltare tutto sempre al consiglio comunale. In quest’ultimo periodo stiamo parlando troppo di compensazioni, non sono il portafoglio dell’amministrazione comunale. Vanno spese con cognizione di causa”. Il forzista Rosario Trainito ha indicato la necessità di porre delle scelte precise che vadano valutate, convocando anche i privati che pare stiano puntando sull’acquisizione. “Dobbiamo capire cosa voglia farci della Torre – ha ribadito il forzista – se c’è una volontà comune, non vedo perché ostacolare il privato”. Il dem Gaetano Orlando si è detto fortemente convinto che la Torre debba essere nella disponibilità pubblica, “va lasciata alla città e non ai privati”. La grillina Virginia Farruggia ha chiesto che sia il Comune ha delineare la strategia per rilanciare il valore di un patrimonio storico di assoluto valore. “Quale direzione si vuole dare al territorio – ha spiegato – la partita si gioca alla soprintendenza. Tre mesi fa abbiamo presentato una mozione. Ogni gruppo politico dovrebbe fornire la propria visione. Quest’amministrazione, che mi risulti, non ha predisposto nessun atto giuridico sulla Torre. Bisogna scongiurare che sia un privato ad acquistarla. Già ad oggi è inavvicinabile. Il sindaco deve scoprire le carte”. Il consigliere Cascino ha ribadito che la Torre è “un patrimonio della città, un simbolo”. “Torre di Manfria va restituita ai cittadini. E’ un simbolo”. Il consigliere Dc non ha escluso l’ipotesi delle compensazioni. L’indipendente Luigi Di Dio ha richiamato il caso della Puglia, “con tante torri di avvistamento che sono rimaste pubbliche”. “Con il programma di finanziamento “Qualità dell’abitare” avevamo presentato un progetto di un percorso che da Macchitella doveva arrivare fino a Piana Marina e la Torre di Manfria era un punto di passaggio molto importante per la sua bellezza paesaggistica – ha continuato – dobbiamo pensare al futuro della città e ad una prospettiva turistica. Museo del mare, mura Timoleontee, castello federiciano, Torre di Manfria, devono rimanere pubblici”. Il sindaco Greco ha rimarcato che l’amministrazione ha una visione chiara e ha preso l’iniziativa per cercare di avere una visione chiara anche sulla Torre di Manfria. “Non siamo in aula per non decidere – ha concluso – la Torre è un simbolo della città”.

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