Timpazzo, su Via-Vinca no Tar a sospensiva: “Non cambia nulla, siamo già in riduzione”

 
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La discarica Timpazzo

Gela. Tra Regione e vertici di Impianti Srr, la società che gestisce la piattaforma di Timpazzo, il confronto va avanti da tempo, in attesa di capire quali saranno le linee programmatiche del nuovo governo siciliano. Da oltre un anno, Timpazzo è stato individuato come sito di riferimento per cercare di arginare l’emergenza rifiuti, che si è fatta sentire principalmente nell’area etnea. L’amministratore di Impianti, l’ingegnere Giovanna Picone, a seguito di una valutazione complessiva, ha deciso di limitare i conferimenti ulteriori che arrivano da altre zone, a partire da quelli di Sicula Trasporti, il sistema che lavora i rifiuti etnei. Si è passati da 2.300 tonnellate a settimana a 1.500. Inoltre, il dipartimento regionale ha autorizzato il trasferimento all’estero di una parte del surplus di Sicula. La situazione generale non è mai stata semplice da portare avanti e ci sono anche le pronunce del Tar. Negli scorsi mesi, i magistrati amministrativi non avevano accolto la sospensiva di Impianti, il cui legale chiedeva di bloccare gli effetti del provvedimento regionale, che di fatto ha depennato il limite massimo di rifiuti conferibili quotidianamente a Timpazzo. I tavoli tecnici successivi hanno consentito di raggiungere una prima intesa, a tutela della discarica locale. Ora, arriva un’altra pronuncia del Tar, sui motivi aggiunti proposti sempre da Impianti Srr. La società infatti, a giugno, si era nuovamente rivolta alla magistratura amministrativa. Questa volta, per bloccare gli effetti di un altro provvedimento del dipartimento regionale acqua e rifiuti, che ha sospeso l’efficacia di un decreto che imponeva le procedure Via e Vinca, prima di disporre conferimenti a Timpazzo fino a 950 tonnellate al giorno.

La commissione tecnica specialistica aveva concluso indicando esigenze di “natura ambientale” e di “salute pubblica”. Secondo il legale di “Impianti Srr”, quanto specificato dalla commissione, che ha disposto l’avvio delle procedure di verifica ambientale, rende “illegittimi i predetti decreti e superata la pronuncia del Tar”. Per i giudici amministrativi non ci sono i presupposti per accogliere la nuova sospensiva. “Comparativamente valutati gli interessi in gioco, non può ritenersi sussistere alcun danno grave ed irreparabile agli interessi di parte ricorrente, in conseguenza dell’efficacia del provvedimento impugnato con i motivi aggiunti”, scrivono i giudici del Tar. In ogni caso, si entrerà nel merito a dicembre. “Per noi non cambia assolutamente nulla – dice l’amministratore Impianti Giovanna Picone – siamo già in una netta riduzione dei conferimenti ulteriori che arrivano a Timpazzo. Aspetteremo la pronuncia nel merito”.

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