Gela. Il governo regionale vuole sostanzialmente mano libera su Timpazzo. L’ennesima emergenza rifiuti che si fa sentire soprattutto nell’area etnea, da giorni ha indotto l’assessore all’energia Daniela Baglieri e il dipartimento regionale acqua e rifiuti ad imporre spazi sempre maggiori. Il sito locale deve farsi carico di gran parte del surplus della discarica di “Sicula trasporti”. Ieri, “Impianti Srr”, la società che gestisce la piattaforma locale, rispondendo ad una direttiva palermitana, ha indicato la disponibilità a ricevere circa duecento tonnellate al giorno. Al governo regionale non bastano. Baglieri e i tecnici dell’assessorato si rifanno all’ordinanza del Tar Palermo, emessa su ricorso di “Impianti Srr”. I giudici amministrativi hanno criticato il modus operandi degli uffici regionali, anzitutto sui mancati approfondimenti per il riesame dell’Aia. L’emergenza c’è e per questo motivo gli stessi magistrati, con ordinanza e senza entrare ancora nel merito del ricorso, hanno stabilito che rimane in vigore il provvedimento dello scorso anno, con un massimo di 950 tonnellate giornaliere. A fine marzo, il dipartimento ha revocato il tetto giornaliero di 450 tonnellate. Le indicazioni giunte da “Impianti” hanno irretito Palermo. In giornata, i vertici della società che gestisce Timpazzo e quelli della Srr4 sono stati diffidati, anche con il rischio del commissariamento. L’amministratore della “Impianti”, l’ingegnere Giovanna Picone, teme che l’eccessiva pressione dei rifiuti del sito di “Sicula” possa intaccare la tenuta dell’intero sistema. Ha risposto alla diffida del dipartimento. “La discarica di Timpazzo è regionale e come tale sono convinta che debba essere a disposizione delle esigenze di tutte le aree dell’isola, che soffrono la crisi, e non solo dei conferimenti di Sicula. Non dimentichiamo che ci sono anche i Comuni del territorio”, spiega. Nella nota di risposta, dà disponibilità per 2.300 tonnellate settimanali, fino al prossimo 10 luglio “compatibilmente agli spazi residui e alle esigenze gestionali dell’impianto”. Per l’ingegnere, infatti, “un quantitativo superiore andrebbe contro il limite imposto dal Tar e dai decreti regionali”. “L’emergenza è su tutta la Sicilia e non è ammissibile non considerare che anche altre realtà soffrono un disagio alla pari della provincia di Catania – spiega Picone – quindi la capacità giornaliera deve dare spazi proporzionali ai flussi provenienti dai Comuni che già per l’anticipo della stagione estiva lamentano e richiedono un aumento dei conferimenti ma non mi risulta che in altre realtà, Palermo compresa, abbiano mai chiuso i cancelli ai Comuni. Non è una polemica la mia ma l’interruzione di pubblico servizio non può essere addebitata alla “Impianti” ma a chi riceve l’indifferenziato che ha l’onere di reperire lo spazio per i rifiuti all’interno di una tariffa contrattualizzata”.
Per l’amministratore della “Impianti”, la Regione dovrebbe mostrare più attenzione per una delle poche piattaforme integrate, ancora efficienti. “Noi continuiamo a subire questa emergenza pur essendo una realtà virtuosa e con una ampia autonomia impiantistica, solo perché riteniamo doveroso un sostegno per scongiurare problemi igienico sanitari ma ci aspettiamo che la Regione dimostri nei nostri confronti una maggiore attenzione e condivida tutti gli investimenti che la “Impianti Srr” ha già affrontato per riparare al danno subito e non condizionare il futuro di Timpazzo alla sola vita utile della discarica – dice ancora – stiamo già lavorando per ridurre i conferimenti operando sui trattamenti e ci attendiamo una accelerazione nelle procedure, che ritengo essere dovuta, soprattutto in un momento nel quale si attribuisce la responsabilità del collasso alla mancanza di impianti .Quindi, per chi invece ha investito e gestisce al meglio va incentivata la possibilità di realizzare prima possibile migliorie, ampliamenti e macchinari finalizzati ad un futuro end of wast, con rifiuto zero in discarica. Resta inteso che durante questo perdurare dei conferimenti abbiamo concordato con la Srr di mantenere azzerata la tariffa per i Comuni soci”. La tariffa sarebbe dovuta ripartire da luglio ma a questo punto verrà stoppata nuovamente per tutti i Comuni della Srr. I rapporti tra l’assessorato e la Srr sono tutt’altro che di ordinaria routine e Timpazzo sta diventando una questione regionale.