Gela. La diatriba che è montata sul servizio rifiuti, almeno durante queste settimane, ha messo in secondo piano un’altra emergenza, quella della discarica Timpazzo. Martedì, si è riunito un tavolo tecnico, alla presenza dei funzionari e dei dirigenti regionali. L’emergenza di questi mesi, che ancora oggi fa arrivare conferimenti ulteriori nel sito locale, è tutt’altro che superata. “Ad oggi – dice il sindaco Lucio Greco che ha partecipato al tavolo – non c’è una soluzione. Non sappiamo quando finirà il conferimento dei carichi ulteriori, che arrivano quotidianamente”. Sulla carta, almeno stando a quanto spiegato qualche tempo fa dall’assessore regionale all’energia Daniela Baglieri, l’emergenza, almeno per Timpazzo, dovrebbe concludersi a gennaio. Dal tavolo, però, pare non siano emerse indicazioni chiare. Anche l’eventuale ampliamento e la riperimetrazione, per trovare soluzioni ai vincoli, sembrano tutt’altro che scontati. “Prima di ogni cosa – dice Greco – serve un piano d’ambito aggiornato o definito ex novo. Da quanto è stato spiegato, la Srr non ha ancora provveduto a trasmetterlo alla Regione. Senza il piano è impossibile pensare ad altri interventi”. Sul sito di Timpazzo e su un’ipotesi di ampliamento della vasca E, pesano i vincoli che gravano sull’intera area. Un aspetto, già emerso negli scorsi mesi, ma che pare sia stato nuovamente toccato, anche in presenza degli esperti della commissione tecnica specialistica. “Con quei vincoli – aggiunge Greco – ipotizzare un ampliamento è sempre più difficile. Le procedure richiedono anni, sempre che siano possibili. Intanto, arrivano i conferimenti ulteriori e il nostro sito è a rischio saturazione. Se non ci fossero stati i conferimenti ulteriori, sicuramente non ci saremmo trovati davanti a questa situazione”. Greco ha nuovamente espresso le sue preoccupazioni sul futuro più immediato di Timpazzo.
“Alla fine – aggiunge – anche il presidente della Srr Balbo ha sollevato le preoccupazioni di tutti i sindaci dell’ambito”. Se Timpazzo andasse incontro a saturazione, i Comuni del territorio dovrebbero trovare siti alternativi per conferire, con costi sempre maggiori. La strada dell’ampliamento, per ora, non viene abbandonata, ma non sembra essere un’opzione realizzabile a breve o medio termine. Difficile, anche individuare aree alternative, magari non vincolate, dove poter avviare un ulteriore ciclo di impiantistica. “Le proposte, all’assemblea della Srr, le deve portare il cda – conclude Greco – per ora, sono emerse solo criticità e ipotesi di soluzioni, comunque piuttosto aleatorie”.