Gela. Nei rapporti tra la “Impianti Srr” (la controllata della Srr4 che gestisce la discarica Timpazzo) e l’Ato Cl2 in liquidazione, ballano circa 350 mila euro. E’ l’ammontare complessivo che la “Impianti” non ha ancora incassato, per una serie di conferimenti di sovvalli nella vasca E, a Timpazzo. A conferire è stato l’ambito in liquidazione, che ancora gestisce l’impianto di compostaggio di Brucazzi. Da agosto dello scorso anno e fino a gennaio, Timpazzo ha ricevuto i sovvalli, destinati alla discarica. Senza risposte dall’Ato per i pagamenti, l’amministratore della “Impianti” Giovanna Picone ha dato mandato al legale Antonietta Sartorio, che dal tribunale ha ottenuto un decreto ingiuntivo. Per il giudice civile, l’Ato deve pagare. L’ente guidato dal commissario Giuseppe Lucisano, però, ha deciso di opporsi e si aprirà un nuovo giudizio, sempre davanti al giudice civile del tribunale. Lo scorso gennaio, prima di decidere di agire in giudizio, dagli uffici della “Impianti Srr” erano partite richieste informali, per richiedere il pagamento. Pare che Ato non abbia però dato seguito e di conseguenza si è proceduto per arrivare al decreto ingiuntivo.
Su Timpazzo, nell’ultimo periodo, si sono concentrate le attenzioni della politica e la Regione è intenzionata a portare avanti il progetto per aumentare i quantitativi di rifiuti destinati al sito. Intanto, i vertici della “Impianti” hanno provveduto anche alla nomina dell’organismo di vigilanza. La scelta è ricaduta sul commercialista Antonio Fresina (che ha ricoperto ruoli importanti come amministratore giudiziario), sull’avvocato Cristina Alfieri e su Rosario Famà.