Gela. La Regione continua a non osservare le disposizioni in materia di gestione dei rifiuti, violando anche quelle comunitarie. Prosegue l’offensiva politica del Movimento cinquestelle, che teme anche per il territorio locale. Il senatore Pietro Lorefice prende spunto dall’avviso pubblico per la realizzazione di due “termoutilizzatori”, sui quali punta Palermo. “La pandemia ci ha insegnato che il Covid – dice il senatore – colpisce maggiormente dove la qualità dell’aria è peggiore, come dimostrato anche dall’incidenza molto più alta della malattia nelle Regioni della Pianura Padana dove, secondo il Rapporto Rifiuti Urbani 2020 dell’Ispra, insistono 52 delle 77 linee di incenerimento dei rifiuti a livello nazionale. Ad ulteriore conferma dello stretto rapporto tra qualità dell’aria e mortalità, uno studio del tedesco Max Planck Institute, stima in 8,8 milioni i morti dovuti a tale inquinamento, in particolare di polveri fini e ultrafini. Leggendo questi e molti altri dati, desta profonda preoccupazione la notizia della pubblicazione di un bando per la costruzione di due inceneritori in Sicilia.Possiamo dargli il nome che preferiamo, termovalorizzatori, termoutilizzatori, termossidatori, pirogassificatori, gassificatori, ma scientificamente, tecnicamente e secondo la legislazione europea il loro nome è inceneritori e tentare di nascondere la realtà utilizzando termini impropri desta ancora maggiore preoccupazione. Sfido chiunque a portarmi un solo studio epidemiologico autorevole fatto dopo almeno venti anni dall’insediamento di un inceneritore che non registri incremento di patologie tumorali e decessi. Al contrario, uno studio su ventinove pubblicazioni scientifiche conferma la relazione tra molteplici patologie-mortalità e la vicinanza di inceneritori”. Lorefice conferma che anche i progetti previsti a Timpazzo e a Brucazzi, con l’ampliamento del sistema di compostaggio, non sono in linea con le normative europee.
Bisogna incentivare la prevenzione del rifiuto e differenziare di più; supertassare i Comuni che non raggiungono gli obiettivi minimi di raccolta differenziata; premiare le aziende che progettano i propri manufatti secondo i principi dell’economia circolare e chiudere immediatamente gli impianti che non rispettano le prescrizione di legge”.