Timpazzo, confermato fondo per fase post mortem: dati riportati nel bilancio
Il 2026 dovrebbe condurre a una gestione unica di tutti gli asset dell'impiantistica territoriale. I dati del bilancio riportano, per Impianti Srr, un calo dell'utile netto
Gela. Il 2026, nel ciclo locale dei rifiuti, dovrebbe essere l'anno di una quasi sostanziale concentrazione di tutta la filiera, sotto la gestione della società Srr4, attraverso la controllata Impianti Srr. Negli ultimi mesi, si sono aperti spiragli sia per il passaggio definitivo dell'impianto di compostaggio di Brucazzi, di proprietà dell'Ato Cl2 in liquidazione (nel 2026 probabilmente destinato a chiudere la lunga fase di liquidazione), in attesa di definire il valore di mercato, sia per quello delle vasche sature di Timpazzo, anche in questo caso al culmine di un iter per anni rimasto fermo quasi del tutto ma di recente accelerato da una pronuncia della giustizia amministrativa. Il sindaco Terenziano Di Stefano, che negli equilibri della Srr4 ha un peso non indifferente, quanto a percentuali, e con un'impiantistica tutta concentrata sul territorio gelese, ha più volte sottolineato l'esigenza di mantenere la filiera dei rifiuti in una gestione esclusivamente pubblica. Uno dei gangli essenziali nel sistema rifiuti territoriale, è la piattaforma integrata di Timpazzo. Il sistema Tmb, con un progetto di implementazione autorizzato dalla Regione, e la vasca E, con un via libera per riprofilare la capacità di abbancamento, sono i punti nevralgici. Proprio intorno alla vasca E, una nota tecnica, la scorsa estate, ha indicato che potrà avere vita residua per un periodo non superiore a tre anni. Il management di Impianti Srr, così come confermato dai dati del bilancio 2024 depositato negli scorsi mesi, ha confermato gli accantonamenti per la fase post mortem della discarica (su un totale di 9.846.473,23 euro) e per i costi di chiusura (su un dato complessivo di 5.333.520,85 euro). “Il fondo risulta a chiusura dell'annualità già capiente. Pertanto per il 2024 non vengono effettuati ulteriori accantonamenti”, riportano gli atti allegati allo strumento finanziario. Impianti Srr punta da tempo a un progetto di ampliamento, inizialmente presentato con due nuove vasche ma poi rivisto, con la previsione di una sola nuova vasca e di un impianto syngas, cercando di rafforzare il ciclo di abbattimento delle percentuali immesse in discarica. Sull'ampliamento, coperto con stanziamenti Fsc autorizzati dalla Regione, in questa fase si sa poco. I dati del bilancio hanno avuto l'assenso degli organi tecnici e della stessa Srr4, che controlla Impianti Srr. I numeri riportati, rispetto all'ultimo esercizio 2024, nella nota integrativa specificano che “si è registrata una significativa diminiuzione dell'utile netto che è sceso a 271.551,70 euro, confermando il trend decrescente dell'anno precedente”. Sui ricavi, viene riferito che “sono leggermente diminuiti rispetto all'anno precedente. Infatti, i ricavi che si sono registrati per il 2024 sono di 29.659.045 euro, rispetto a quelli del 2023 pari a 32.628.777 euro”. L'utile conseguito è stato proposto per l'accantonamento al fondo di riserva straordinario, così come stabilito dall'assemblea ordinaria di Impianti Srr, presieduta dal manager Giovanna Picone.
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