Gela. Terenziano Di Stefano, candidato a sindaco della coalizione progressista-civica, chiude la campagna elettorale senza mettere in prima fila i big della coalizione, i big questa volta sono i giovani. Francesca Miano del Pd, Bruna Consoli di “Una Buona Idea” e Giuseppe Flavio Gallo di “Autonomisti per Gela”, hanno preso il palco. “Terenziano sarà il sindaco scelto dai gelesi non dagli squali assetati di potere che arrivano da altre città”, hanno detto dal palco. “Terenziano Di Stefano è una persona perbene e governerà insieme alla città”, hanno continuato. I giovani in prima fila per rompere la consuetudine dei pezzi da novanta dei partiti. Simone Morgana, già designato assessore nell’eventuale giunta Di Stefano, ha posto attenzione sui “diritti che spettano alla comunità cittadina ad iniziare dall’acqua”, è intervenuto. “Il governo regionale vuole solo mantenerci in questa situazione, in uno stato di bisogno”, ha detto ancora Morgana. “Un futuro nuovo per la città”, questa la linea della coalizione. “La competenza si dimostra giorno dopo giorno”, ha iniziato Luigi Di Dio. “In questo palco c’è freschezza, non c’è puzza di rifiuti – ha continuato l’esponente di Azione – Di Stefano ha portato alla città milioni di euro. Di Stefano è stato scelto a Gela e non in una villa di Piazza Armerina. Gli assessori che hanno fallito sono con Cosentino. Accanto a Cosentino c’è chi ha portato in città la Tekra, Fasulo e Ventura. È stata candidata Cosentino perché loro non ci vogliono mettere la faccia. C’è l’ex assessore Gnoffo, c’è l’ex assessore Licata. Sono tutti con Grazia quelli che hanno distrutto la città”. Di Dio è stato netto, “qui non ci sono lobby, su questo palco non ci sono condannati per mafia”, ha concluso.
Filippo Franzone non ha nascosto le ragioni del suo sostegno a Di Stefano, ovvero il sì alla Città metropolitana di Catania, il rafforzamento del sistema sanitario cittadino e la battaglia per l’acqua e le dighe. “Per Cosentino la volontà del referendum popolare sul passaggio a Catania non era una priorità”, ha detto Franzone spiegando le ragioni del sostegno. Il sistema sanitario non può essere solo in mano a pochi interessi politici, questo quanto emerso. “Con Cosentino ci sono quelli che hanno i capi a Palermo e non possono prendere decisioni contrarie agli interessi dei loro capi”, ha continuato Franzone. “Testa, cuore e gambe, sono queste le nostre risorse – ha esordito Di Stefano – noi siamo liberi da ogni condizionamento. La candidatura di Cosentino era già stata stabilita, deve rispondere al sistema dei rifiuti regionale. Vogliono che la città venga trasformata in pattumiera di tutta la Sicilia. Dell’acqua non gli interesse nulla. Vogliono scavare e mettere i rifiuti di tutta la Sicilia. Non ve lo permetteremo. Se oggi non c’è più la Tekra è per i nostri movimenti responsabili. All’inizio il nuovo servizio andava avanti poi è scattato il sistema dei rifiuti che ha bloccato tutto. Loro hanno gli apparati, le macchine dei voti, non è voto libero. Oggi, la città è in ginocchio. Costringono migliaia di cittadini a non andare a votare, così vince il loro voto di apparato”. Lavoro, acqua, Macchitella Lab, una gestione sostenibile del sistema rifiuti, sono i punti toccati da Di Stefano. “Da martedì, convocheremo Eni, Caltaqua e Ati, basta vergogne per l’acqua come a San Giacomo – ha proseguito il candidato – ho portato in città duecento milioni di euro di finanziamenti. Io ho fatto. Con Eni bisogna attivare il protocollo del 2019 e smantellare gli impianti in disuso, ci sarà lavoro. Io sono un lavoratore trasfertista. Chi sta con Cosentino ha chiuso la raffineria nel 2014, senza una programmazione e si sono persi migliaia di posti”. Argo-Cassiopea, il biojet e gli ultimi investimenti di Eni sono stati rivendicati come risultati di ciò che è stato fatto nella sua esperienza amministrativa. “Un voto per liberare la città da Cuffaro e Mancuso – ha detto con forza – nessun lavoratore di Impianti Srr sarà toccato. Siate liberi. Io vi difenderò in prima persona”. Chiaro il riferimento al ruolo dell’ingegnere Cosentino proprio nella società che si occupa del servizio rifiuti. “Nessuna promessa di posti di lavoro ma vogliamo creare le condizioni per un lavoro stabile, per creare nuove opportunità”, ha concluso.