Gela. Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e non ha rilasciato dichiarazioni spontanee. Il venticinquenne John Parisi, questa mattina, si è presentato davanti al gip del tribunale di Caltanissetta. Ha optato per il silenzio. E’ accusato del tentato omicidio di un quarantaseienne, ferito ad una mano mentre era alla guida della sua vettura. Secondo gli inquirenti, l’indagato ha agito per uccidere. L’auto è stata raggiunta da almeno due colpi di arma da fuoco, che gli investigatori non hanno al momento ritrovato. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta e i poliziotti della mobile e del commissariato di via Zucchetto, a fare fuoco sarebbe stato Parisi. L’uomo ferito, subito dopo l’azione, non ha presentato denuncia e anzi sono stati i poliziotti a rintracciarlo. E’ stata sequestrata l’automobile, finita sotto verifica dei poliziotti della scientifica. Il giovane accusato era già detenuto per scontare i pochi mesi che gli rimanevano dopo una condanna definitiva, sempre per degli spari ma in via Tevere. Avrebbe agito in via Venezia, ad inizio gennaio, perché ci sarebbero stati dissapori con il quarantaseienne, dovuti forse a contrasti familiari. I pm dell’antimafia di Caltanissetta però sono convinti che possa esserci anche altro e a Parisi contestano l’aggravante mafiosa e la premeditazione.
Avrebbe organizzato quello che è ritenuto un vero agguato, che si è concluso con il ferimento della vittima. Il legale del giovane, l’avvocato Davide Limoncello, che lo ha assistito anche questa mattina nel corso dell’interrogatorio di garanzia, si rivolgerà al riesame.