Gela. I pm della procura e i carabinieri, che hanno condotto le indagini, sono certi che il giovane Kevin Canotto abbia sparato per uccidere. E’ accusato di tentato omicidio, del porto dell’arma da fuoco usata, di stalking, lesioni e minacce. Lo scorso anno, fece fuoco contro un’abitazione di contrada Zai, colpendo anche due cani. Pare che i colpi per poco non raggiunsero una giovane, presente al momento dei fatti. A dicembre, i giudici del riesame hanno respinto il ricorso teso ad ottenere una misura diversa dalla detenzione in carcere. Sarà adesso la Cassazione ad esprimersi. La difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, si è infatti rivolta ai magistrati romani. L’udienza è fissata per fine mese. Secondo il legale, il giovane non sparò per uccidere. La vicenda ricostruita dagli investigatori è da collegare ad una relazione sentimentale interrotta e al tentativo dell’indagato di riallacciare i rapporti con l’ex fidanzata.
La famiglia della giovane si è opposta e in base alle indagini gli spari sarebbero stati la reazione di Canotto. L’ex l’ha denunciato anche per stalking. Le indagini sono in corso e la Cassazione dovrà pronunciarsi, sulla scorta del ricorso difensivo. I familiari dell’ex fidanzata hanno dato mandato ad un legale, che sta seguendo lo sviluppo delle indagini (si tratta dell’avvocato Giuseppe Cascino).