Gela. I fatti risalivano a sei anni fa, quando ci furono tensioni, nella zona degli spogliatoi dello stadio “Presti”, durante il match tra Gela e Messina. Il giudice Eva Nicastro, a conclusione del dibattimento, ha assolto gli ex vertici della società calcistica, allora militante nel campionato di serie D. La decisione favorevole è stata emessa per Manuele Mendola e Angelo Mendola, che guidarono il sodalizio biancazzurro. Tra le contestazioni una presunta resistenza a pubblico ufficiale, durante una colluttazione maturata proprio tra esponenti degli staff delle due società. Un agente era in borghese e per la difesa, sostenuta dal legale Fabio Fargetta, non c’era alcuna intenzione di colpirlo o di fargli cadere a terra la piccola videocamera usata per riprendere gli accadimenti. Inoltre, ai due imprenditori veniva addebitata la violazione di una misura che gli era stata imposta. Stando alle accuse, entrambi si trovavano nella zona adiacente allo stadio, assistendo dal balcone di uno stabile.
La difesa, citando giurisprudenza, ha sottolineato che fatti di questo tipo non configurano più violazione delle restrizioni. Il giudice ha accolto, disponendo l’assoluzione per tre capi di imputazione. La procura, con il pm Gesualda Perspicace, ha invece concluso indicando la condanna per entrambi. Sono cadute le contestazioni, inoltre, per Umberto Cuvato e Orazio Fulco. L’ulteriore capo di accusa infatti è venuto meno per remissione della querela. Gli imputati sono rappresentati anche dal legale Antonio Gagliano.