Gela. Nella missiva, senza alcuna firma, ma pare scritta da “ex lavoratori della Tekra” (così si legge), da mesi impegnati nella protesta per rientrare in cantiere, si sostiene che l’assessore Giuseppe Licata avrebbe “ordinato” di picchiare un sindacalista, il segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario. Un fatto che si sarebbe verificato al termine di una delle tante riunioni a Palazzo di Città, convocate a seguito di proteste degli stessi operai. All’esponente della giunta Greco, nella lettera, vengono anche addebitate presunte promesse su un rientro al lavoro degli operai. “E’ una pura invenzione – dice Licata – solo per screditarmi. Mi tutelerò e sto valutando se presentare una denuncia. Il nostro unico obiettivo istituzionale, in tutta questa vicenda, era di arrivare a definire un bacino dei lavoratori ex Tekra e lo abbiamo fatto. Ai sindacati, ho sempre chiesto di essere uniti a tutela dei lavoratori. Null’altro. Il resto è pura invenzione. Una vergogna inaudita”.
La missiva è arrivata anche ad alcuni consiglieri comunali. Alario, a sua volta, non intende alimentare polemiche. “Quella sera – dice – chiesi ai poliziotti presenti di mettere a verbale. Voglio solo credere che tutto ciò non sia affatto vero. Ci sono degli organi inquirenti e valuteranno. Non voglio più alimentare polemiche. L’interesse del sindacato, in questa vicenda, è garantire il diritto al lavoro agli operai, sempre nel massimo rispetto della legge e delle regole. Il resto, non spetta a me valutarlo”. La lettera è stata inoltrata ieri e si aggiunge ad altre, anonime, che negli ultimi tempi sono state indirizzate a Palazzo di Città, non solo sul caso rifiuti.