Gela. “Senza il laboratorio Progressisti e rinnovatori si è smesso di parlare di temi e di programmi”. Il gruppo fondato dall’ex parlamentare Ars Miguel Donegani è fuori dai giochi per il ballottaggio, dopo che non si è concretizzato l’apparentamento tecnico sul quale si è lavorato per confluire nella coalizione del candidato Di Stefano. Proprio Donegani ha voluto commentare il clima elettorale piuttosto caldo, reso ancora più aspro dai tanti passaggi di fronte, concentrati quasi esclusivamente in “Alleanza per Gela”, che di fatto si è sfaldata confluendo, in ordine sparso, prevalentemente nella compagine dell’ingegnere Grazia Cosentino, dalla quale i fuoriusciti avevano preso le distanze. Donegani e i suoi, che hanno superato la soglia dello sbarramento, non hanno ancora preso una posizione precisa. Il leader del laboratorio è dirigente di lungo corso del Pd e in campagna elettorale si è richiamato anche ai valori dell’antifascismo. Ha spiegato che tutto il gruppo si muoverà su una linea di “coerenza”. “Mi rincresce evidenziarlo, ma noto un abbassamento evidente del livello del dibattito politico. Se nella prima parte della campagna elettorale si parlava di proposte, temi e programmi, adesso il leitmotiv è la delegittimazione dell’avversario politico, con il ricorso a vignette più o meno satiriche. Si badi bene, non solo da parte dei supporter, ai quali tale modo di fare si potrebbe forse anche perdonare, ma anche da parte di dirigenti di primo piano. Non sarà sfuggito come financo un ex deputato regionale e alcuni consiglieri comunali abbiano condiviso e commentato dei meme satirici sulla candidata avversaria. Stessa cosa è stata fatta anche contro il candidato della fazione avversaria. Entrambi gli schieramenti, a quel punto, si sono difesi spiegando di avere solo replicato alle offese provenienti dalla parte avversa. Insomma un teatrino deprimente”, ha scritto Donegani sul suo profilo facebook.
In un clima da scontro come quello che si respira in vista del ballottaggio, per il riferimento di “PeR” potrebbe aumentare la tendenza all’astensionismo. Sembrerebbe quasi un monito che possa riguardare pure il gruppo. “Noi non abbiamo mai offeso e denigrato nessuno, abbiamo mantenuto un profilo elevato, replicando con il sorriso alle provocazioni. Questa è una delle ragioni che mi fanno essere più orgoglioso del gruppo che abbiamo creato. L’auspicio – conclude Donegani – è che in questi ultimi giorni di campagna elettorale si torni a parlare di ciò che i candidati vorranno fare dopo la loro elezione a primo cittadino. Il rischio è di vedere aumentare ulteriormente la già preoccupante soglia di astensionismo registrata al primo turno”. Gli esponenti “PeR”, rifacendosi al radicamento nel centrosinistra, potrebbero appoggiare la coalizione di Di Stefano, che presenta entità progressiste, oppure optare per altre soluzioni e in questo caso dando uno sguardo ad una certa rivalità interna al centrosinistra, soprattutto nell’area dem. Un’indicazione ufficiale non c’è ancora.