Gela. L’operaio Matteo Guerrieri è sceso dal traliccio del capannone Smim, dove era salito dopo otto mesi di mancate retribuzioni.
La sua protesta, con i familiari ad attenderlo nell’area antistante, è durata tre giorni.
Tre giorni per chiudere la procedura. Intanto, all’incontro convocato davanti al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, organizzato dopo la plateale protesta, si sono visti anche i vertici dell’azienda Smim. Hanno aperto alla possibilità di trasferire l’intera documentazione necessaria ai funzionari Inps per anticipare la cassa integrazione ordinaria relativa al periodo da agosto a dicembre dello scorso anno. Intanto, sono in corso verifiche incrociate tra prefettura e sindacato rispetto proprio alla documentazione che l’azienda dovrà trasferire ai funzionari Inps. Allo stato attuale, i confederali di Cgil, Cisl e Uil insieme ai metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm non hanno firmato alcuna intesa con la società, nel tentativo di verificare la regolarità dell’intera documentazione. In ballo, ci sono diverse pendenze previdenziali. I sindacati hanno dato un termine di tre giorni per chiudere la procedura. Intanto i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, insieme ai metalmeccanici Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, continuano a spingere affinché dalla Regione possano arrivare segnali positivi rispetto all’anticipazione del cinque percento dei fondi per la cassa integrazione in deroga. Si chiede ai manager Eni, che oggi hanno presentato il progetto green refinery, di fare chiarezza sui tempi d’avvio dei cantieri.