Gela. Non ci sono prove per confermare che ci fosse lui dietro alle telefonate e ai messaggi ricevuti da una donna, che alla fine denunciò quanto accaduto. E’ arrivata l’assoluzione per un trentaquattrenne, finito a processo davanti al giudice Marica Marino. Nei suoi confronti è comunque arrivata una richiesta di condanna a sei mesi di arresto, formulata dal pubblico ministero. Il difensore, l’avvocato Davide Limoncello, ha invece ripercorso l’iter dell’indagine escludendo che i controlli tecnici effettuati sul telefono dal quale sarebbero partite le chiamate abbiano fornito elementi certi sul coinvolgimento dell’uomo, che del resto ha sempre negato le accuse.
Non ci sarebbero mai stati rapporti diretti tra l’imputato e la donna e anche per questo motivo la difesa ha sostenuto la carta dell’assoluzione. Verdetto poi pronunciato dal giudice Marino.
