Gela. Domani, dopo lo spostamento dovuto alle vicende del governo nazionale, in consiglio comunale arriva il confronto sul Recovery plan, chiesto da forze civiche, vicine al sindaco Lucio Greco. In maggioranza, il gruppo locale dell’Udc ha predisposto una serie di richieste, a partire da un tavolo “tecnico-politico”, che possa organizzare strategie e interventi, anche se le decisioni sul Recovery sono comunque del tutto devolute alle scelte del governo nazionale. “A questo tavolo tecnico-politico dovrebbe affiancarsi una concertazione pubblica con tutte le categorie produttive, le associazioni, i sindacati, in generale con tutti i cittadini. Insomma, una richiesta per tutti i gelesi di partecipare con le proprie idee all’elaborazione di progetti significativi per lo sviluppo socio-economico, una condivisione rapida con la città per una visione a trecentosessanta gradi”, dice il coordinatore provinciale Udc Silvio Scichilone, che si è confrontato con il capogruppo Salvatore Incardona, con l’assessore Danilo Giordano e con altri esponenti locali.
I centristi appoggiano il progetto del Gate del Mediterraneo e lo inseriscono in una strategia complessiva, che comprenda anche il gas naturale liquefatto e una portualità volta alla logistica, ma non solo. Per arrivare a quello che Scichilone definisce “gateway d’Italia”, servono infrastrutture, ad oggi assenti. “Il completamento della Siracusa-Gela, il rafforzamento della linea ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela, il collegamento stradale Santo Stefano di Camastra-Gela, la tangenziale di Gela e i nuovi interventi sulla Gela-Caltanissetta, l’adeguamento del porto rifugio e lo sviluppo di un’area cargo nell’aeroporto di Comiso”, sono le priorità nella visione centrista. Tutto, inoltre, dovrebbe passare dal ponte sullo Stretto, che Scichilone già vede come “ponte sul Mediterraneo”.
Tutte belle idee ,peccato che quando
c’era da approvare alla regione la darsena portuale i soldi per Gela sono andati in altri lidi e allora visto le elezioni regionali apriamo il libro dei sogni