Gela. Un coordinamento composto dai sindacati e dai sindaci di tutti i comuni del territorio per dire basta alla speculazione sulle tariffe idriche. La proposta arriva direttamente dai segretari confederali della provincia di Cgil, Cisl e Uil.
Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro sono molto duri davanti ad un sistema che, anno dopo anno, giustifica aumenti delle tariffe a fronte di un servizio, spesso, assai carente.
“Gli aumenti tariffari dell’acqua in provincia di Caltanissetta – spiegano – derivano da un contratto capestro trentennale stipulato nel 2006 e basato su un quadro normativo regionale inefficace a tutelare i cittadini in termini di costi, tariffe e obblighi. Soltanto l’approvazione di una nuova legge sull’acqua pubblica in Sicilia, quale è il testo del Ddl bloccato alla quarta commissione all’Ars, consentirebbe ai sindaci dei comuni di difendere il diritto dei cittadini all’acqua”.
La recente crisi idrica andata in scena in città sembra quasi testimoniare, qualora fosse ancora necessario, che la gestione del binomio Siciliacque-Caltaqua non ha prodotto gli evidenti risultati che molti si attendevano. Per queste ragioni, il sindacato spinge per un ritorno ad una gestione pubblica del servizio, magari partendo proprio dalle proposte formulate da un eventuale coordinamento.