Taglio delle utenze idriche ai morosi: bocciato lo stop del sindaco a Caltaqua

 
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Gela. Sono illegittime le ordinanze, firmate a marzo e a luglio dello scorso anno dal sindaco Angelo Fasulo, con le quali si bloccava il taglio delle utenze idriche avviato dai tecnici di Caltaqua ai danni di clienti morosi.

Una decisione, appena pronunciata dai giudici del tribunale amministrativo di Palermo, che mette in discussione il fermo imposto dal primo cittadino. Il sindaco, infatti, aveva firmato le due ordinanze nel tentativo di scongiurare proteste e tensioni sociali davanti al distacco delle utenze intestate a famiglie non in regola con il pagamento dell’ormai tristemente noto 50% delle bollette.
“In realtà – scrivono i giudici amministrativi – risulta abbastanza chiaramente dagli atti di causa che lo scopo che ha mosso l’esercizio disfunzionale dei poteri d’urgenza è preordinato non già effettivamente a prevenire situazioni igienico-sanitarie o di ordine pubblico – rispetto alle quali nessun richiamo l’ordinanza contiene, ad esempio, ad atti istruttori dell’azienda sanitaria competente per territorio ovvero delle Forze dell’ordine -, quanto, più semplicemente, quello, evidente espressione di sviamento, che vede il Comune, estraneo al rapporto contrattuale gestore-utente, impedire al gestore medesimo di azionare i rimedi di legge tesi ad interrompere la somministrazione di acqua nei confronti di utenti non in regola col pagamento della prevista tariffa, quantunque l’inadempimento di parte sia imputabile a dichiarate ragioni di ordine sociale la cui valutazione esula dall’odierna trattazione”.
L’ente comunale, a differenza dell’Ato idrico Cl6, si è costituito in giudizio con l’avvocato Orazio Rinelli. Inoltre, stando alla sentenza, il primo cittadino non sarebbe potuto intervenire attraverso l’emanazione di ordinanze urgenti: opzione ritenuta del tutto infondata dai magistrati.
Accogliendo il ricorso presentato dai dirigenti della società Acque di Caltanissetta spa, i magistrati hanno anche stabilito la trasmissione degli atti alla procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei conti siciliana per “le valutazioni di competenza inerenti agli oneri sostenuti dal Comune per il presente giudizio”. 

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