Tagli ai bonus sanitari, la Regione abbandona vedova di 81 anni e i suoi due figli con ritardo mentale

 
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Gela. Vedova di 81 anni dovrà assistere i suoi due figli, con grave ritardo mentale, senza il bonus sanitario

finora erogato dallo Stato tramite la Regione. La pensionata non ha potuto nulla per fare valere le proprie ragioni e quella dei suoi due figli, di 51 e 45 anni, affetti dalla sindrome di Martin Bell e bisognosi di assistenza continua.

“Da soli non riescono a fare i loro bisogni fisiologici e nemmeno a mangiare – denuncia l’81enne – Non comprendono nemmeno cosa mettono in bocca. La patologia che si trascinano dalla nascita è comprovata da certificati di invalidità al 100 percento. Il governatore Rosario Crocetta ha introdotto un nuovo modulo per erogare l’assegno di assistenza con quesiti di valutazione discriminanti che probabilmente consentirà di ridimensionare il contributo ai soli malati terminali”.

A lanciare l’allarme sul mancato rilascio del bonus, che lo scorso anno non superava 700 euro, sono i famigliari dei soggetti che necessitano cure e assistenza continua.

Gli stessi, nell’accusare il governo Crocetta di avere ridotto l’accesso ai bonus di assistenza ai disabili mantenendo, invece, assurdi vitalizi, non hanno potuto fare altro che compilare i discussi moduli presso i centri del Distretto sanitario di Gela.

Secondo i bene informati si tratta di un taglio ben celato che permetterà alla Regione di risparmiare negando l’assistenza a cerebropatici con grave insufficienza mentale, paraplegici e altri soggetti bisognevoli di accompagnamento.

“E’ come se la politica uccidesse e mortificasse i più deboli – accusa il fratello dei due pazienti disabili – introducendo questo forum di valutazione per l’assegnazione dei bonus di sussidio economico. Hanno inserito domande tendenziose per escludere troppi soggetti bisognosi. I medici dell’Asp hanno consigliato di compilare il modulo. Chiedo a Crocetta, autore di un vero e proprio complotto contro i disabili, dove finiranno i miei fratelli quando io e mia madre non ci saremo più”.

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