Gela. La poltrona del sindaco Domenico Messinese traballa sempre di più. Nelle ultime ore, è arrivata l’ennesima accelerazione dal fronte pro-sfiducia. La mozione già appoggiata da diciotto consiglieri verrà depositata ufficialmente prima del previsto, addirittura c’è chi ipotizza domani. Una scelta condivisa da tutti i firmatari del patto del cerchio. Un vertice si sarebbe tenuto questa mattina, rimanendo in contatto anche con i firmatari non presenti. Tutti avrebbero detto sì all’anticipo. Ma la mossa che può veramente far lievitare le quotazioni di questa terza mozione di sfiducia arriva dai dem. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, i dirigenti e il gruppo consiliare (ad iniziare da Carmelo Orlando e Alessandra Ascia) hanno dato mandato di aderire da subito. Entro oggi, arriverà la firma proprio di Carmelo Orlando, capogruppo dem all’assise civica. “Domani mattina, apporrò la mia firma – dice l’altro dem Guido Siragusa – a questo punto, bisogna andare in aula prima possibile e mettere fine a questa agonia amministrativa”.
I democratici, pur non condividendo inizialmente il percorso dei diciotto, hanno sempre ribadito che la mozione l’avrebbero votata in aula. Adesso, c’è il sostegno ufficiale e i voti a favore della sfiducia potrebbero salire a ventidue (l’altro dem Salvatore Gallo ha da subito sposato l’iniziativa dei diciotto). A questo punto, anche se non ci sono tutte le conferme, la mozione potrebbe arrivare in aula i primi giorni di settembre. Un passo politico strategico, dato che il fronte pro-sfiducia (rafforzato dal Pd) risponde in questo modo ad una giunta che starebbe cercando di far saltare l’accordo, magari convincendo qualche firmatario della prima ora ad un eventuale passo indietro. Il duello si sposta all’assise civica, mentre il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano da giorni hanno scelto di alzare il tono della contesa, attaccando a testa bassa il fronte dei diciotto.
logico. iniziando i lavori frutto di programmazione, ( vedi rifacimento rete idrica ) e, a molti sorge il dubbio che il cittadino possa iniziare a riflettere, e non farsi abbindolare dai tanti disagi che gela eredita. meglio mandarli a casa.