Il linguaggio verbale e’ la principale forma di comunicazione tra le persone. Il bambino quando impara a parlare?
Dottore, mio figlio Francesco e’ un bambino di 1 anno e ancora non pronunzia le sillabe “ma-ma ” E’ normale?
Il bambino impara a parlare se possiede la capacità uditiva, la capacità di emissione dei suoni, la memoria. Gli stimoli che provengono dall’ambiente sono determinanti.
Verso i sei mesi inizia la “lallazione”, cioè unisce consonante e vocale ( ma, pa, ta) ed emette i suoni per divertirsi ed entro la fine del primo anno, il bambino e’ capace di pronunciare le parole mamma, papà, pipì, nanna, pappa e associare una parola a un oggetto, una persona o una situazione. Se ciò non avviene ha un lieve ritardo del linguaggio che comincia a divenire di una certa importanza se è presente ancora verso i 18 mesi. A tale età il vocabolario del bambino presenta circa venti vocaboli.
Ma allora a 2 anni quante parole deve conoscere?
Il bambino a 2 anni dovrebbe conoscere almeno 25 parole, ma ci sono bambini che ne conoscono anche 300. Le parole riguardano giocattoli, cibo, animali e naturalmente la propria famiglia. La lentezza con cui un bambino impara queste parole può essere un segno di problemi più profondi, come l’autismo e la sordità. Ma se il bambino presenta grosse difficoltà a due anni e mezzo d’età, si consiglia una terapia del linguaggio (logopedia)
E dai tre ai cinque anni?
Il bambino si rende più conto del diverso significato delle parole e aumentano le domande che iniziano con “chi, cosa, quando, come, perché”. A 4 anni il linguaggio del bambino e’ totalmente comprensibile e il suo vocabolario e’ ampio. A 5 anni, può parlare senza troppa difficoltà e sa ripetere il proprio nome, cognome e indirizzo.
Ma non sempre e’ facile raggiungere tali traguardi. Come si può stimolare il bambino?
In primo luogo dimostrando al bambino il piacere di comunicare con lui durante le situazioni routinarie (vestirsi, mangiare, lavarsi, andare a dormire). Comunicare con il bambino facendo modo che guardi nel volto abbinando alle parole gesti ed espressioni significativi del volto. Utilizzare un linguaggio semplice ma corretto e scandire le parole. Proporre canzoncine, filastrocche e libri figurati commentandoli con lui. Stimolare il bambino a ricordare e a parlare di esperienze vissute recentemente o che lo hanno colpito, riguardando foto o utilizzando materiali che ricordano l’evento. Il bambino tenta sempre di socializzare non solo con gli altri coetanei ma, a questa età, principalmente con gli adulti.
Mio nipote Matteo, 4 anni e mezzo, conosce molte parole e frasi ma parla poco specialmente in presenza dei suoi genitori. Perché?
Forse il bambino ha paura di sbagliare, specie se i suoi genitori in presenza di altre persone gli hanno fatto un interrogatorio tipo: ” Matteo saluta…Fai sentire come ti chiami e quanti anni hai…Matteo come fa il cane…” Oppure è piuttosto conciso nel parlare e non ciarliero come altri bambini. Con il tempo, crescendo, acquisterà fiducia nelle sue capacità e sarà più disponibile ad esprimersi con le parole.
Poiché il bambino impara ciò che vive, se vive nella stima diverrà sicuro di se’.
Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it