Summit di mafia nel magazzino del suo market, due anni e otto mesi a Manuello: difesa, “vittima dei clan”

 
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Gela. Per il pm della Dda di Caltanissetta Matteo Campagnaro, Carmelo Manuello, ex titolare di supermercati in città, sarebbe stato “un imprenditore colluso”, pronto a concedere il magazzino della sua attività ai clan per le riunioni dei capi. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Silvia Passanisi) ha però emesso un verdetto finale di gran lunga inferiore alle richieste avanzate dall’accusa. Il pm, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione. I giudici, invece, gli hanno imposto due anni e otto mesi. La contestazione nei confronti dell’ex titolare dei market era pesante, concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli investigatori, avrebbe concesso il suo magazzino ai clan, ben consapevole di favorirli. Era accusato di aver fatto anche da tramite per le estorsioni ad altri esercenti locali. La difesa, sostenuta dall’avvocato Francesco Enia, ha invece fornito una versione dei fatti del tutto differente. “E’ stato vittima dei clan” ha spiegato il legale durante le conclusioni esposte in aula. L’imputato, come indicato da una sentenza prodotta dalla difesa, venne sottoposto a continue richieste estorsive. “Non solo doveva pagare il pizzo – ha proseguito la difesa – ma in occasione delle festività, doveva preparare le ceste da consegnare gratuitamente”. Sono state messe in discussione le ricostruzioni fornite dai collaboratori di giustizia, che quando erano a capo delle famiglie di mafia della città usarono il magazzino di via Gorgia per riunirsi. Secondo la difesa, però, avrebbero fornito una ricostruzione non univoca.

Dopo qualche anno, Manuello decise di chiudere l’attività, finita in crisi. Tutti elementi che, in base alla linea difensiva, escluderebbero il concorso esterno. “Manuello non fornì nessun contributo concreto ai clan”, ha ribadito il legale. I giudici del collegio penale, alla fine, hanno emesso un dispositivo meno pesante, con il riconoscimento delle attenuanti generiche.

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