Gela. Non un ampliamento dell’attuale Zes, autorizzata dalla Regione, ma una semplice rettifica da chiedere agli uffici palermitani. L’ex vicesindaco Simone Siciliano non sembra condividere le ultime scelte del tavolo, che solo ieri ha deciso di chiedere alla Regione un ampliamento dell’area locale che rientra tra le Zone economiche speciali dell’isola. “Non vuole essere fonte di critica rispetto all’iter in corso – dice – quanto più in generale un tentativo di indirizzare l’attenzione di chi sta gestendo questo delicato processo su alcune lacune, di certo frutto di mera dimenticanza da parte degli uffici regionali preposti”. Molte aree che per l’amministrazione comunale, i sindacati e gli operatori del settore andrebbero inserite, erano già state indicate nella macro Area della Logistica Integrata della Sicilia Orientale e nel piano strategico di istituzione delle Zes. “Più che chiedere un ampliamento attraverso la partecipazione al bando, che al contrario potrebbe drammaticamente avere un effetto di esclusione formale, si dovrebbe chiedere una semplice rettifica della cartografia allegata al piano – continua – che erroneamente e per mera “dimenticanza” non riporta le aree del porto isola e del retroporto, già formalmente incluse come testualmente riportato nel medesimo piano, che definisce autolesivo per lo sviluppo economico del territorio siciliano non tenere conto del ruolo fortemente strategico che il porto industriale di Gela assume nel Mediterraneo”. L’ex vicesindaco cita anche gli atti di giunta, allora approvati. “L’amministrazione comunale nel dare seguito alla volontà condivisa con il civico consesso, ha espresso l’intenzione politica di inserire le infrastrutture del sistema portuale e retroportuale gelese, che include il porto rifugio, il porto isola e l’annessa diga foranea, nella circoscrizione dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Augusta-Catania, in coesione con sinergie e governance più ampie con i porti dell’Area Logistica di formale appartenenza della Sicilia Orientale – spiega ancora – è chiaro che per fugare ogni dubbio su una eventuale dimenticanza di inserimento commessa, presumibilmente dalla Regione, l’amministrazione comunale potrebbe sollecitare il presidente della Regione alla trasmissione dell’istanza di inserimento del sistema portuale gelese nell’Autorità di Sistema portuale Augusta-Catania, che se fatto per tempo, come più volte sollecitato al commissario straordinario, avrebbe evitato eventuali fraintendimenti”.
Per Siciliano sarebbe quindi necessario chiedere una rettifica ed eventualmente tentare di inserire nell’area Zes il Terminal Italia, di Ferrovie dello Stato. “Sarebbe utile ed impellente chiedere una formale rettifica della cartografia- conclude – trascinando nell’inserimento anche il Terminal Italia, lo scalo ferroviario container già oggetto di forti tensioni in prefettura per la paventata chiusura, poi evitata, pur rimanendo in piedi l’iter di partecipazione al bando, che tuttavia credo abbia più lo scopo di agevolare i comuni tagliati fuori dalla selezione”.