Gela. “Non mi interessano le polemiche, soprattutto quando si tratta di soggetti deboli e in difficoltà. Conosco e apprezzo l’avvocato Gnoffo”. L’assessore autonomista Ugo Costa, che ha la delega ai servizi sociali, non vuole aprire scontri politici sulla vicenda del trasporto disabili ma esclude comunque che ci siano responsabilità dell’amministrazione rispetto al caso dell’Aias di Borgo Manfria. Ieri, la forzista Gnoffo, che lasciò l’assessorato sul finire dello scorso anno, è stata netta chiedendo le dimissioni del sindaco e dell’intera giunta. I vertici di Aias hanno annunciato licenziamenti e lo stop del servizio di trasporto. “Il servizio di trasporto per i disabili nei centri di riabilitazione – dice Costa – per noi rimane una priorità e l’abbiamo garantito. Non c’è nessun passo indietro e soprattutto escludo strumentalizzazioni politiche. Ho semplicemente comunicato al dirigente, con direttiva, che c’era da assicurare il servizio con una delle modalità previste. Mi sono permesso solo di indicare che il consiglio comunale si era espresso su un atto di indirizzo, dando priorità alla gara pubblica. Il consiglio è l’organo eletto dai cittadini. Chiaramente, c’è stata una risposta del dirigente e nell’attesa di una gara, che ha tempi comunque lunghi, si è proceduto con i contributi agli assistiti, che a loro volta hanno così la possibilità di versare ad Aias per il servizio o di avere la copertura del costo carburante nel caso di mezzo privato oppure di rivolgersi ad altre associazioni. Non vedo nulla di anomalo. Nei nostri provvedimenti non si fa mai richiamo ad Aias. Per questo, all’avvocato Gnoffo non posso che ribadire l’assenza di qualsiasi anomalia. Non ci sono scelte politiche. Le nostre scelte sono sempre indirizzate a tutelare i disabili e le loro famiglie. Sappiamo quali difficoltà affrontano quotidianamente”. Costa, però, qualche forzatura sembra notarla.
“Avrei evitato il clamore che ha deciso di sollevare Aias – aggiunge – non vorrei che ci sia, in questo caso, qualcuno che voglia effettivamente strumentalizzare. Se c’è la volontà, si può risolvere. Condivido la preoccupazione sollevata dall’avvocato Gnoffo e anche io ritengo che l’accreditamento sia una forma di evidenza pubblica. Però, ci sono scelte dirigenziali sulle quali la politica non interviene. Ho inoltrato la mia direttiva e poi spetta al dirigente procedere”. Costa sceglie una linea che tende ad evitare una diatriba politica su un tema da sempre assai complesso. Domani, intanto, una rappresentanza di Aias verrà sentita dalla commissione servizi sociali.