Gela. Le polemiche interne al Pd, maturate in occasione delle scelte per l’ingresso in giunta dei due assessori del partito, sembrano ormai consegnate al recente passato. Ieri, i dem, sul tema dissesto e sulle soluzioni da attuare per individuare risorse finanziarie spendibili, hanno voluto mettere in campo i calibri pesanti. I contatti tenuti dal partito cittadino hanno consentito di far arrivare al tavolo istituzionale voluto dal sindaco, l’ex ministro e attuale parlamentare nazionale Giuseppe Provenzano, il segretario regionale e a sua volta parlamentare nazionale Anthony Barbagallo, l’eurodeputato Giuseppe Lupo e il deputato all’Ars e capogruppo del partito Michele Catanzaro, oltre ai consiglieri e all’assessore Di Cristina. I dem si sono già intestati l’iniziativa per consentire, con un emendamento alla legge finanziaria, di far rientrare Gela e altri Comuni in dissesto tra quelli che possono accedere al fondo regionale. Vogliono costruire, inoltre, un fronte ampio per lo “sblocca royalties”, permettendo al municipio di sfruttare almeno una parte dei trenta milioni in cassa ma vincolati. Servirebbe a chiudere il bilancio stabilmente riequilibrato, accelerando per superare il dissesto. “Non vogliamo nessuna primogenitura – dice Di Cristina – sicuramente, il Partito democratico vuole che la città possa riprendersi e rilanciarsi. Ha fatto bene il sindaco Di Stefano a parlare di Gela come simbolo della questione meridionale. Questa città in passato ha dato tanto all’economia nazionale e ha patito danni enormi, anzitutto per la salute. Oggi, chiediamo, magari solo temporaneamente, che una parte dei soldi che sono della città venga destinata a migliorare le condizioni. Con il bilancio stabilmente riequilibrato e uscendo prima possibile dal dissesto, potremmo ridurre la quota delle tasse e dare servizi importanti. Non vedo nessuno scandalo in tutto questo”. I dem, che ai tempi dell’agorà politica più di qualche dubbio l’hanno mostrato sul progetto Di Stefano, ora vogliono far sentire il loro peso politico, supportando il primo cittadino. Di Cristina, attuale componente della direzione nazionale del partito, già segretario cittadino e provinciale, non trascura per nulla l’aspetto strettamente politico. “Davanti a temi essenziali, è giusto che istituzionalmente si parli con tutti – prosegue – il Pd c’è e speriamo che anche dall’altra parte diano segnali. Stiamo avanzando con l’emendamento alla legge finanziaria che permette di inserire Gela tra i Comuni in dissesto che potranno ottenere un finanziamento regionale. Vogliamo una norma che consenta l’uso delle royalties per il bilancio e ripeto per ridurre le tasse e dare servizi. Purtroppo, in città, sul fronte politico, c’è chi artatamente vuole costruire un clima di odio, che non esiste. Rispetto profondamente l’operato della magistratura e attendo i riscontri che ci saranno nel procedimento partito da un’inchiesta sull’uso delle royalties estrattive. Allo stesso tempo, mi chiedo come venivano usate le somme delle royalties prima che ci fosse l’indagine sviluppata dagli inquirenti?”.
In più occasioni, nelle sedi nazionali del Pd, Di Cristina ha riproposto la questione. “Gela merita le stesse attenzioni istituzionali concentrate su Taranto – sottolinea – è stato molto chiaro su questo punto l’ex ministro Provenzano, che ha voluto esserci all’incontro in municipio. Il tema del Contratto istituzionale di sviluppo è un altro fronte che non può essere trascurato nonostante lo scarso interesse dimostrato dal governo nazionale. Nessuno ha partecipato al tavolo di ieri per interessi elettorali. Fortunatamente, quel clima è molto lontano. Mancano tre anni alle nazionali e altrettanti per le regionali. Eravamo al tavolo per dare risposte e soluzioni alla città. Lo stiamo facendo pure costruendo gli eventi culturali. Stiamo lavorando di squadra. Ho trovato molte cose già fatte dall’ex assessore Favitta, che ringrazio, e poi l’assessore Altamore sta lavorando anche lei con impegno. Lo facciamo per questa città”.