"Su investimenti fermi agire compatti", Faraci: "Giunta? Chi vuole candidarsi alle regionali non ne faccia parte"

Il consigliere è consapevole delle tante storture istituzionali con le quali bisogna fare i conti, a livello regionale e non solo. Su un piano più politico spiega che "il sindaco fa bene a non voler cambiare ad appena un anno dall'insediamento"

05 agosto 2025 20:39
"Su investimenti fermi agire compatti", Faraci: "Giunta? Chi vuole candidarsi alle regionali non ne faccia parte" -
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Gela.  Quello degli investimenti sul territorio rimane un aspetto che non ha mai trovato compiuta realizzazione, nonostante il bisogno atavico di rilanciare il tessuto economico locale. Se ne è discusso la scorsa settimana, durante un tavolo indetto dall'amministrazione comunale, partendo dall'accordo di programma e dai progetti che non sono mai stati realizzati, nonostante un budget pubblico da ventuno milioni di euro, del tutto inutilizzato. Alla riunione ha preso parte il consigliere comunale civico Rosario Faraci, componente della commissione consiliare sviluppo economico e del decision board, attivato insieme alla parte imprenditoriale. “Purtroppo, quando si affrontano questi temi – dice – ci troviamo ciclicamente davanti alle stesse questioni. Mancano in primis le infrastrutture che possano invogliare gli investitori. Ancora oggi, non c'è chiarezza sulle aree ex Asi e troppo spesso i tempi si fanno lunghi per chi programma un investimento. Di conseguenza, si scelgono altri territori. Bisogna agire compatti, istituzioni, politica e parti sociali. Senza un ragionamento complessivo, ci troveremo ancora una volta davanti a incompiute. Se sarà possibile avere uno sportello locale di supporto, tanto meglio. Anzitutto, si deve agire senza divisioni. L'amministrazione comunale ha un forte interesse affinché il territorio possa diventare attrattivo per gli investitori ma non basta se non c'è un preciso intervento di tutti gli attori preposti. La questione non si riduce al mero finanziamento”. Sull'accordo di programma, attivato per l'area di crisi complessa e per generare investimenti alternativi a quelli di Eni, le incertezze si fanno sentire. Il sindaco Di Stefano e l'assessore con delega allo sviluppo economico Franzone, hanno voluto condurre una prima disamina, in presenza di rappresentanze imprenditoriali e datoriali. Il tavolo riprenderà a settembre, questa volta allargato alla Regione e a Invitalia, che materialmente si occupa dei bandi e delle procedure, caratterizzate da parecchie pecche. Faraci, già durante la sua prima esperienza in municipio, ha focalizzato il tema degli investimenti come fondamentale se si intende dare una connotazione precisa alla città. All'indomani della riconversione del sito Eni, sembrò che l'accordo di programma potesse dare humus a progetti di sviluppo. Tutto è rimasto sulla carta e i ventuno milioni di euro, seppur costantemente confermati dal governo nazionale e dalla Regione, non sono serviti a nulla, ad eccezione di un unico progetto che è entrato nel ciclo produttivo. Il consigliere di "Una Buona Idea" è consapevole delle tante storture istituzionali con le quali bisogna fare i conti, a livello regionale e non solo. Il suo, chiaramente, è un punto di vista che in gran parte si rivede nell'azione dell'amministrazione e non solo per il capitolo degli investimenti. Se la questione si fa più politica, le posizioni del sindaco, in questo momento, sono ben note. Vuole dare esclusiva precedenza agli impegni amministrativi, con in testa quello per il bilancio stabilmente riequilibrato. Per le riflessioni strategiche o di gestione organizzativa, ci sarà tempo. “Il sindaco fa bene a non voler cambiare ad appena un anno dall'insediamento – continua Faraci – la questione non è trovare chi prenda il posto di un altro. Deve prevale il lavoro fatto. Nel governo della città, tutti devono dare il massimo. Lo sforzo deve essere costante, vista la situazione che ci troviamo davanti. Per questo, a maggior ragione, sono convinto che non debbano prevalere schemi di natura politica. Chi intende candidarsi alle regionali, secondo me, non dovrebbe stare in giunta perché si rischia di bloccare un percorso. Arriverà un momento, nel quale il sindaco farà delle valutazioni ma queste spettano solo a lui. Le esigenze amministrative sono tantissime, dal bilancio alla questione idrica e ancora una pesantissima evasione fiscale e poi le quotidiane emergenze che si susseguono. Il Comune deve erogare servizi e deve farlo in modo puntuale. La fase emergenziale dovrà essere superata con il lavoro quotidiano”.

In foto il consigliere comunale Rosario Faraci

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