Gela. Domani si insedierà insieme agli altri consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Per il dem Giuseppe Fava è un ritorno dopo l’ultima esperienza che risaliva alla sindacatura Fasulo. In quel frangente, venne eletto presidente del civico consesso. E’ ormai uno dei dirigenti di lungo corso del Partito democratico locale e non ha mai nascosto di aver sostenuto con forza, fin dalla fase iniziale, la soluzione dettata dall’agorà politica, con Di Stefano e la coalizione progressista. “Il sindaco sta lavorando, in questo inizio, per arginare una crisi idrica che crea danni notevoli e non consente ai cittadini di usufruire di un diritto basilare – spiega – seppur non mi sia ancora insediato, ho dato dei suggerimenti al primo cittadino. Anche rispetto al Ragoleto, sarebbero utili almeno cinquanta litri al secondo in più e penso che Eni possa avere un ruolo. E’ fondamentale non disperdere quanto già fatto sul sistema delle acque reflue. Eni, qualora ci fossero perplessità rispetto alle esigenze del sito industriale, potrebbe sottoporre a revamping il sistema water use, anche per il raffreddamento degli impianti. Di Stefano si sta muovendo su più fronti e i risultati iniziano a vedersi, almeno per arginare una crisi sempre più grave. E’ un tema che quest’amministrazione non trascurerà mai”. Fava, in questi anni, a livello istituzionale, si è spesso trovato a lavorare con l’ex parlamentare Ars Giuseppe Arancio, ora assessore nella giunta Di Stefano. Il tema delle acque reflue lo lanciarono già in tempi non sospetti per andare incontro alle esigenze degli operatori del comparto agricolo. “Non solo quello – continua – sto avviando una serie di contatti per cercare di sviluppare il tema del piano spiagge. Non possiamo andare oltre dicembre. C’è poi tutta la dimensione della portualità che va analizzata con attenzione e anche in questo caso non possiamo tralasciare nulla”.
Fava invece taglia corto, senza mostrarsi condizionato da logiche interne, su questioni più strettamente politiche, in vista dell’insediamento di domani. “Il nuovo presidente del consiglio comunale? Per me, sarà quello che nella maggioranza può assicurare maggiori competenze e soprattutto serenità nel lavoro istituzionale”, conclude.