Gela. Il provvedimento firmato dal commissario Rosario Arena a fine dicembre ha sollevato non poche polemiche, soprattutto tra gli esponenti di associazioni che negli anni hanno usufruito dei locali comunali per l’organizzazione di manifestazioni ed eventi culturali. Arena infatti ha dettato un preciso decalogo che prevede il pagamento da parte di chi intendesse disporre degli immobili di proprietà dell’ente. Insomma, si pagherà per usare i locali di Palazzo Ducale, dell’ex chiesa di San Biagio, della Pinacoteca comunale, dell’ex chiesa di San Giovanni e della sala congressi a Macchitella. Un tariffario preciso è stato stilato dai tecnici del municipio. 50 euro chiesti a chi volesse organizzare “mostre a carattere prettamente culturale”, 100 euro invece per “convegni, conferenze e riunioni” che salgono a 150 nel caso abbiano “carattere pubblicitario o di promozione pubblicitaria”, 150 euro per “mostre a scopo commerciale”, 50 euro per “mostre di pittura e fotografia indette da associazioni ed enti”, 150 euro costeranno inoltre i “matrimoni civili senza buffet” e 300 euro quelli “con buffet” annesso (100 euro senza buffet alla Pinacoteca comunale), 100 euro per “concerti e manifestazioni” e infine 20 euro pure per la quota forfettaria “uso proiettore”.
Adesso, lo stesso commissario ha approvato lo schema di regolamento ma con le prime aperture. E’ confermato il pagamento per le manifestazioni da tenere nelle strutture comunali, però con delle esenzioni. All’articolo 8 si precisa che “l’utilizzo sporadico degli immobili per iniziative senza scopo di lucro e aperte al pubblico con ingresso libero, realizzate nell’interesse generale della comunità, è concesso a titolo gratuito per istituzioni scolastiche, enti ecclesiastici civilmente riconosciuti e soggetti iscritti all’anagrafe delle Onlus”. Ad eccezione di questi casi, tutti dovranno versare quanto previsto e non potranno occupare le strutture per un periodo superiore a cinque giorni consecutivi, con la sola esclusione di eventuali mostre.