Strage Polara, depositate motivazioni: vent’anni a Paolello, assolto Gibilras

 
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Gela. Il verdetto emesso dal gup del tribunale di Caltanissetta risale allo scorso dicembre. Vent’anni di reclusione sono stati imposti allo stiddaro Orazio Paolello, accusato di aver preso parte alla strage della famiglia Polara, uno degli atti più cruenti della guerra di mafia allora in atto. E’ stato assolto, invece, Filippo Gibilras. Il giudice dell’udienza preliminare del tribunale nisseno ha depositato le motivazioni a supporto della sua decisione. Un passo atteso dalle difese degli imputati. Il legale di fiducia di Gibilras, l’avvocato Elio Lembati, è riuscito a dimostrare l’assoluta estraneità ai fatti del suo assistito. Non avrebbe partecipato a quell’azione di morte, che lasciò a terra Salvatore Polara, braccio destro del boss di cosa nostra Giuseppe Madonia, la moglie e i figli presenti in casa al momento dell’incursione dei killer. Se ne salvarono solo due, costituiti parti civili con l’avvocato Tiziana Giardina. I pm della Direzione distrettuale antimafia nissena chiedevano l’ergastolo. Paolello, invece, come raccontato ad anni di distanza da alcuni collaboratori di giustizia, avrebbe avuto un ruolo attivo nel progetto e nella successiva spedizione di morte. Nel procedimento, è difeso dall’avvocato Maria Brucali.

Nelle motivazioni, il gup delinea le ragioni che l’hanno condotto ad assolvere Gibilras e a condannare Paolello. Le difese, al termine del giudizio abbreviato, hanno messo in discussione quanto sostenuto dai collaboratori di giustizia. Ai figli ancora in vita dei coniugi ammazzati dagli stiddari è stato riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni. Dovrà essere Paolello a risponderne.

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