Gela. I capitoli finanziari tengono banco in municipio, in una fase che potenzialmente si candida a essere cruciale per arrivare al bilancio stabilmente riequilibrato. L’attività propedeutica è in corso da tempo e il sindaco Di Stefano vorrebbe pervenire almeno all’approvazione in giunta, proprio in queste settimane. Il percorso non è mai stato semplice, acuito da tanti vuoti di organico e da scadenze che si fanno via via più serrate. La legge finanziaria regionale ha messo sul piatto un grosso aiuto, con lo “sblocca royalties”, che permette a Palazzo di Città di usufruire delle somme versate dalle società che operano nel settore estrattivo, così da destinarle alla chiusura del bilancio. In questi giorni, però, è probabile che qualche riflessione in più si concretizzi. Il sindaco si trova a valutare il decreto rilasciato dall’assessorato regionale all’energia, firmato dall’autonomista Di Mauro, che può congelare le royalties del progetto “Argo-Cassiopea”. Sono fondi che possono incidere, non poco, sugli equilibri dell’ente comunale. C’era stata una forte azione politica affinché la quota destinata alla Regione venisse suddivisa tra i Comuni costieri, con la soglia maggiore riconosciuta a Gela, per il 47,53 per cento. In Regione, però, prima di tutto vogliono approfondire la distribuzione del giacimento per il gas del progetto della multinazionale. Le verifiche, da compiere nell’arco di tre anni, dovranno dire se possa espandersi oltre le dodici miglia. In questo caso, il trasferimento delle somme ai tre Comuni (oltre che per Gela sono previste per Licata e Butera) verrebbe del tutto bloccato. A Palermo, non sembrano convinti di procedere da subito con la destinazione degli importi ai Comuni, per evitare la restituzione degli stanziamenti al ministero qualora dalle verifiche si confermasse una distribuzione oltre le dodici miglia. Il sindaco sta cercando di avere maggiori riscontri partendo dall’analisi del decreto regionale, del quale abbiamo riferito in giornata.
Non è solo questo che può aprire valutazioni preoccupate. Rimane il nervo scoperto, su un piano amministrativo e burocratico, del rapporto con il collegio dei revisori. I tre professionisti hanno ufficialmente concluso il loro mandato in Comune, la scorsa settimana. Si è aperta una fase di proroga, prima che si proceda al nuovo sorteggio per individuare i successori. Da giorni, assessori e sindaco lamentano il mancato rilascio di pareri che spettano all’organo di controllo. Diverse importanti variazioni di bilancio, per la programmazione amministrativa, non possono andare avanti senza il parere dei revisori e potrebbero essere piuttosto zavorrate davanti a eventuali conclusioni non favorevoli. Da un parere dei revisori passa l’iter, tra gli altri, del bilancio stabilmente riequilibrato e del nuovo contratto della Ghelas, oltre a ciò che concerne appunto la programmazione di diversi settori. Il clima poco disteso nei rapporti a distanza tra l’amministrazione comunale e i revisori non è per nulla una novità ma lo stallo rischia di acuirsi in questo scorcio finale di presenza dei professionisti in municipio.