Gela. Iniziamo con il dire che la questione stadio è seria. Molto seria. Il mese in più che porterà il Gela a giocare in casa (a porte aperte teoricamente) contro la Palmese potrebbe non bastare a riaprire curva e gradinata. La situazione si è drammaticamente ingarbugliata. La ditta Cinici ha ordinato solo adesso (dopo un mini contenzioso con il Comune) le due travi di legno che devono essere ricollocate in tribuna. Tempi previsti: almeno un mese. Dopo però bisognerà collocarle ed attendere tutti i pareri di vigili del fuoco, Genio civile etc. Ed essendo la tribuna inagibile non si potranno completare gli spogliatoi. E non essendo possibile intervenire sugli spogliatoi occorrerà continuare ad utilizzare quelli alle spalle della curva. Di conseguenza curva Boscaglia chiusa per motivi di sicurezza e ordine pubblico. Un disastro. Rinvangare le colpe diventa un gioco inutile. Servono soluzioni. Quali? Una accelerazione sugli interventi.
La dirigenza del Gela, non avendo un interlocutore politico al Comune dopo la sfiducia si è già indirizzata verso altre sfere, ovvero al presidente della Regione Nello Musumeci. La famiglia Mendola lo ha incontrato una settimana fa a Catania. Gli ha chiesto aiuto ed il presidente li ha indirizzati presso l’assessore allo Sport Sandro Pappalardo. Musumeci ovviamente era a sconoscenza del problema (e non poteva essere altrimenti) ma si è stupito del fatto che dal Comune di Gela nessuno abbia presentato richiesta di finanziamento per il bando che si è appena concluso che prevedeva oltre 30 milioni di euro da destinare alla riqualificazione di strutture sportive.
Domani ci sarà un nuovo incontro. Il vice presidente Fabio Fargetta ed i fratelli Mendola dovrebbero incontrare l’assessore Pappalardo. A questo spunto l’unica speranza è quella che Musumeci nomini presto un commissario che non si limiti all’ordinaria amministrazione ma entri nelle emergenze cittadine. E tra queste lo stadio, seppur non prioritario, rappresenta un problema irrisolto da ben otto mesi con il campionato che inizia tra 7 giorni. Altrimenti tutti gli sforzi dei Mendola andranno totalmente persi ed i tifosi non potranno godere di due ore di svago la domenica pomeriggio.