Scontro politico sulla rassegna abusiva alla Torre, dubbi su altri eventi estivi
Gela. “Ci riserviamo nelle sedi opportune di farci spiegare come faceva ad organizzare eventi privi di autorizzazioni, abituato di certo a far pesare meglio il suo ruolo politico”. Con queste parole i...

Gela. “Ci riserviamo nelle sedi opportune di farci spiegare come faceva ad organizzare eventi privi di autorizzazioni, abituato di certo a far pesare meglio il suo ruolo politico”. Con queste parole il sindaco Domenico Messinese si rivolge al consigliere Giuseppe Ventura che con la frase “ma si è sempre fatto così” ha commentato il fallimento della rassegna jazz alla torre di Manfria avvenuto, invece, per mancanza di autorizzazioni. La vicenda, portata alla luce dalla nostra redazione, ha scatenato l’indignazione dei cittadini ampliando involontariamente l’argomento fino alla questione prettamente politica. Quasi ad indicare una lotta alla (mala) gestione del potere lo scontro a suon di commenti postati dagli esponenti dell’amministrazione comunale (o ad essi legati da rapporti di parentela come Rocco Siciliano, zio del vice sindaco Simone Siciliano) e le repliche di Giuseppe Ventura, uno dei firmatari della terza mozione di sfiducia al sindaco e ormai ex amministratore della città con la chiacchieratissima giunta Fasulo. “Ogni occasione è buona per cercare di lucrare qualche voto – accusa Rocco Siciliano, replicando a Ventura – Se veramente ci fosse stato il giusto interesse per l’evento si sarebbe dovuto curare l’iniziativa in modo accurato e non arraffazzonata come si era solito fare”.
“Caro zio del vice-sindaco – incalza il consigliere Ventura – mi fa specie che lei parli di cose arraffazonate proprio a me. Dopo 5 anni il Comune – aggiunge -, per la prima volta, non ha voluto co-organizzare l’evento perché occorreva il piano sicurezza. Mi chiedo, l’anno scorso come mai il sindaco mi ha autorizzato senza richiedere il piano sicurezza? Tra l’altro il sindaco è stato pure presente alla manifestazione. Le dico pure che suo nipote e company – conclude il consigliere proponente della sfiducia – oggi hanno la possibilità di “farsi belli” e gongolarsi per eventi ideati dal sottoscritto che loro hanno saputo a malapena copiare e con costi raddoppiati”.
Eventi, in effetti, meglio identificati nel ferragosto d’Italia portato alla ribalta proprio da Giuseppe Ventura e company in veste di assessore allo Sport e turismo. E’ proprio questo l’aspetto che ha mandato su tutte le furie il primo cittadino tanto da spingersi a sottolineare “che da verifiche effettuate con il settore competente al rilascio delle autorizzazioni – precisa Messinese -, è emerso che per l’evento già svoltosi in data 12 agosto, nessun iter autorizzativo, che permettesse l’attivazione delle misure di sicurezza, ne tantomeno la vendita di alcolici è stato avviato, concretizzandosi in un evento abusivo, già oggetto di diffida da parte delle forze dell’ordine”.
Certo, l’azione del sindaco arriva tardiva e solo dopo un articolo di stampa. Se di emergenza sicurezza per i cittadini si parla, sarebbe opportuno chiarire il ruolo di controllo del territorio affidato alla polizia municipale. Del resto, come ha evidenziato il primo cittadino, si tratterebbe di “un evento privo dei requisiti minimi ed essenziali a garantire l’incolumità dei fruitori in una trazzera, come lo stesso Ventura l’ha definita, dove sono stati distribuiti alcolici senza il rilascio delle misure atte ad evitare che qualche malcapitato potesse imprudentemente acquistare cocktail non sottoposti a controlli sanitari, e che nella peggiore delle ipotesi, potesse accidentalmente cadere giù dal dirupo su cui si innalza la splendida torre di Manfria”. A detta del dirigente del settore Sport e turismo anche altri eventi, promossi addirittura in locali comunali, sarebbero privi di qualsiasi autorizzazione. Come nel caso del teatro Eschilo dove “la società Epos è autorizzata a promuovere spettacoli solo all’interno del teatro di piazza Sant’Agostino”, assicura il dirigente Tonino Collura, eppure il piazzale interno ospita una sorta di american-bar negli anni frequentato anche da esponenti della magistratura.