Gela. Non furono operazioni inesistenti per raggirare il fisco. Il giudice Miriam D’Amore ha pronunciato assoluzioni nel merito per i tre imputati che rispondevano di diversi fatti, tutti collegati a presunte sponsorizzazioni sportive ritenute fittizie. Gli accertamenti si concentrarono sulle società locali Atletico Gela, Heraclea volley e Basket Gela. Era già stata stralciata la posizione dell’allora vertice della compagine cestistica. L’assoluzione è stata pronunciata per il professionista etneo Giuseppe Giaccone (nei suoi riguardi la richiesta di condanna era a due anni di reclusione), per l’imprenditore Cristian Paradiso (alla guida dell’Atletico Gela) e per Mario Invincibile, all’epoca riferimento della società di volley Heraclea. Gli approfondimenti riguardarono il ruolo di sponsor dello stesso Giaccone, difeso dai legali Attilio Floresta e Piero Ciarcià. L’inchiesta toccò il periodo ricompreso tra 2009 e 2014. Secondo le accuse, venivano emesse fatture per operazioni inesistenti. I legali di difesa, per Paradiso l’avvocato Joseph Donegani e per Invincibile i legali Antonio Gagliano e Gaetano Eterno, hanno invece ribadito che ci furono attività concrete di sponsorizzazione anche durante i match delle formazioni locali. I difensori di Giaccone hanno insistito soprattutto sulla movimentazione dei conti bancari del professionista che proverebbero i pagamenti.
Le uniche contestazioni ancora in essere riguardavano proprio Giaccone e il pm Pamela Cellura ha concluso per la condanna. “Il fatto non sussiste” invece per il giudice Miriam D’Amore. Assoluzioni nel merito pure per Paradiso e Invincibile, nonostante fosse già maturata la prescrizione. Lo stesso Invincibile era già stato condannato per contestazioni analoghe, sempre legate alla gestione dell’Heraclea.