Gela. Minacce telefoniche, pedinamenti e atti teppistici contro le auto. Nel mirino di sconosciuti sono finiti due ambientalisti molto noti in città, Saverio Di Blasi ed Emanuele Amato. Da decenni lottano per difendere la salute della città da ogni forma di inquinamento e lottano contro il malaffare in politica.
Quanto accaduto ieri ha però dell’inquietante. Di Blasi sarebbe stato pedinato da quattro sconosciuti, che lo hanno seguito a bordo di due autovetture. L’intervento di due volanti del commissariato di polizia ha messo fine ad una strana vicenda, tutta da chiarire. E la notte scorsa un altro episodio ha riguardato Emanuele Amato, che ha trovato la ruota del suo Fiat Doblò tagliata. A prima vista sembra un atto banale, ma lo pneumatico è stato tagliato da dodici coltellate. “Un accanimento preoccupante che non capisco – ha detto a caldo Emanuele Amato – perchè è chiaro che vogliano mandarmi un messaggio”.
Tornando invece alla vicenda Di Blasi, è stato lo stesso presidente di Aria Nuova a raccontare l’accaduto. “Non so chi siano queste persone – dice – ma sono mesi che sistematicamente mi accorgo di essere spiato, fotografato e ripreso o seguito con l’auto. Mercoledì pomeriggio mi sono trovato seguito per chilometri da questi individui. La polizia, che ho chiamato con il telefonino, è riuscita a bloccarli mentre tentavano di fuggire a tutta velocità sullo scorrimento per Licata”.
Di Blasi però ha atteso in commissariato per formalizzare la denuncia e capire chi fossero quelle persone. Non ha ricevuto risposta ed allora ha deciso di presentare una querela presso la Guardia di Finanza. I due ambientalisti sono convinti che si tratti di persone mandate appositamente ad intimidirli. “Abbiamo toccato interessi forti in questi anni – dicono – dall’inquinamento provocato dal petrolchimico alla gestione dei rifiuti, al malaffare in politica ed i poteri forti che muovono una parte dell’economia della città”.
“C’è un preciso disegno nei nostri confronti – aggiunge Amato – qualcuno ci vuole isolare. Evidentemente in questi ultimi mesi abbiamo toccato interessi pesanti ed a qualcuno inizia a dare fortemente fastidio”. Di Blasi ha aggiunto di aver ricevuto negli ultimi mesi anche minacce esplicite, sia telefonicamente che personalmente. In passato gli è stata anche bruciata l’autovettura. Adesso questi nuovi inquietanti episodi, che hanno contorni assolutamente poco chiari e su cui sta indagando il commissariato di polizia”.