Gela. Venne sottoposto a misura perché accusato di essere stato alla guida dello scooter, in sella al quale c’era un minore che poi fece fuoco la notte di Capodanno dello scorso anno. Il giovane Cristofer Schembri ha definito la propria posizione, davanti al gup. Un trentenne rimase ferito. Venne preso di mira, secondo gli inquirenti, dopo che prima c’era stato un alterco tra gruppi familiari. Il minore che sparò si sarebbe vendicato. Un familiare, infatti, pare fosse stato aggredito. Una ricostruzione che i pm e i poliziotti condussero, iniziando le indagini già a seguito di quanto accaduto. Il trentenne rimase ferito ad una gamba e ancora oggi risente delle conseguenze. Arrivò al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” per le prime cure. Ha seguito il procedimento, assistito dall’avvocato Lara Amata. Per Schembri, è stata accolta la richiesta di patteggiamento.
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona di via Petrarca, ripresero il minore che impugnando una pistola iniziò a sparare. E’ a sua volta a processo ma davanti ai magistrati del tribunale di Caltanissetta. In fase di indagine spiegò di non aver avuto intenzione di uccidere, per questo avrebbe puntato alle gambe del trentenne. Per quanto riguarda il maggiorenne, invece, c’è stato il sì alla definizione della pena. E’ assistito dall’avvocato Flavio Sinatra. Il ferito, per il tramite del proprio legale, è intenzionato ad agire in sede civile, per il riconoscimento dei danni patiti.