Gela. Sul finire dello scorso anno, il collegio penale del tribunale di Gela lo condannò ad otto anni e sei mesi di detenzione, per il tentato omicidio di via Venezia. John Parisi sparò contro l’auto a bordo della quale c’era il padre della compagna che venne ferito ad una mano. I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta, su ricorso avanzato dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Davide Limoncello, hanno accolto il concordato. La pena complessiva è stata ridotta a cinque anni e otto mesi di detenzione. Già in primo grado, il collegio escluse la contestazione di mafia, invece indicata dai pm della Dda nissena. Secondo i magistrati dell’antimafia, Parisi sarebbe da collegare agli stiddari mentre il ferito era vicino a Cosa nostra. Conclusioni che la difesa ha negato, rifacendosi alla decisione del riesame che annullò proprio sul punto dell’addebito di mafiosa.
Parisi, con dichiarazioni scritte, alla fine ammise di aver sparato, precisando però di averlo fatto per intimidire il padre della compagna e non per uccidere. L’arma usata, una pistola, non venne ritrovata né fu individuato il presunto complice che era insieme a lui.