Spari in via Ivrea, una resa dei conti? Bodinaku e Radicia dai giudici del riesame

 
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Gela. Già in sede d’interrogatorio di garanzia, avevano negato qualsiasi responsabilità. Adesso, il ventiquattrenne Igland Bodinaku e il ventinovenne Antonio Radicia chiedono che la custodia in carcere venga revocata o, comunque, sostituita da un’altra misura.

Gli spari contro l’abitazione di Romano. I legali dei due, gli avvocati Carmelo Tuccio e Davide Limoncello, la prossima settimana si presenteranno davanti ai giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta. Gli indagati vennero arrestati a metà dicembre perché accusati di aver sparato in direzione dell’appartamento di famiglia, in via Ivrea, del ventitreenne Graziano Romano. A sua volta, la scorsa estate, il giovane avrebbe sparato ad Igland Bodinaku, intanto ristretto ai domiciliari nella sua abitazione di via Minardi a Sant’Ippolito. I legali dei due contestano la ricostruzione investigativa effettuata dai magistrati della procura e dai carabinieri del reparto territoriale.

Gli indagati respingono le accuse. Antonio Radicia e Igland Bodinaku, sentiti nel carcere di contrada Balate e in quello di Caltagirone, hanno ribadito di non aver mai sparato. Ad incastrarli, ci sarebbero le immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza della zona. Chi ha agito, l’ha fatto insieme ad una terza persona, al momento ancora non identificata. Gli inquirenti ritengono si possa trattare di rivalità legate ad un possibile predominio nel mondo della malavita locale.

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