Gela. Gli investigatori continuano a tenere un profilo molto basso, dopo quanto accaduto. Colpi di arma da fuoco hanno causato sicuramente il ferimento di almeno tre persone. Il pastore quarantacinquenne Vincenzo Trubia è stato colpito ad un piede, mentre i fratelli Antonino Raitano e Ruben Raitano sono stati raggiunti dagli spari, con ferite anche profonde. Vicende che secondo i pm della procura e i carabinieri del reparto territoriale si incrocerebbero. Gli spari sarebbero partiti a causa di possibili dissapori tra i fratelli e la famiglia Trubia. In carcere, sono finiti Vincenzo Trubia e i figli Giuseppe Trubia e Rosario Trubia, quest’ultimo deve rispondere del tentato omicidio dei Raitano. I tre sono attualmente detenuti e i loro legali, gli avvocati Nicoletta Cauchi e Filippo Incarbone, hanno deciso di rivolgersi ai giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta. Chiederanno di rivedere le misure imposte agli indagati. Una pistola calibro 45, i carabinieri l’hanno trovata nell’ovile dei Trubia, in contrada Fiaccavento.
Nel corso delle perquisizioni, si sono accorti della profonda ferita al piede riportata da Vincenzo Trubia, che non si era rivolto ai medici dell’ospedale Vittorio Emanuele. Ci sarebbero stati diversi spari e in tre avrebbero avuto la peggio. Gli arresti sono stati convalidati, dopo gli interrogatori.