Spari contro un’auto in una zona rurale, “voleva uccidere”: giudizio immediato per trentanovenne

 
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Immagine repertorio

Gela. Secondo la procura, avrebbe organizzato l’azione per uccidere, facendo fuoco contro un’auto in una zona rurale tra le contrade Bulala e Mignechi. E’ stato chiesto e disposto il giudizio immediato per il trentanovenne Valerio Caiola, che venne arrestato lo scorso anno con l’accusa di tentato omicidio. Avrebbe sparato contro la vettura a bordo della quale pare ci fossero diverse persone. Colpi che sarebbero partiti al culmine di contese su possedimenti terrieri. Per la difesa, che esclude l’intenzione di uccidere, Caiola avrebbe agito perché esasperato da presunti danneggiamenti e minacce, che diedero vita a precedenti giudizi. Nei suoi confronti venne attuata la custodia cautelare in carcere. I giudici del riesame non accolsero il ricorso della difesa, sostenuta dagli avvocati Marco Granvillano e Filippo Spina.

Secondo i legali, mancano inoltre le condizioni per ritenere che ci sia mai stata un’intenzione già pianificata. La pistola non è mai stata ritrovata. Il trentanovenne, a sua volta, ha spiegato che gli spari sarebbero stati solo per intimidire i rivali, in risposta ai presunti danneggiamenti patiti. Il giudizio è fissato per maggio ma non è da escludere che la difesa possa avanzare indicazioni su eventuali riti alternativi.

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