Spari contro un’abitazione, il tentativo di intimidire un testimone: accusato a processo

 
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Alcune immagini usate dagli investigatori per ricostruire i fatti

Gela. Per gli inquirenti, avrebbe cercato di intimorire un testimone oculare dei fatti che si verificarono a maggio di tre anni fa, in via Annibal Caro. Vennero esplosi, in pieno giorno, colpi di arma da fuoco verso un’abitazione. Secondo gli investigatori, una giovane, che era all’interno dell’immobile, rischiò di essere colpita. L’accusa è mossa nei confronti di Benedetto Giuseppe Curvà, già condannato per gli spari, ma con la contestazione di tentato omicidio che venne derubricata. Davanti al giudice Fabrizio Giannola, adesso risponde appunto del presunto tentativo di far tacere uno dei testimoni. I carabinieri e i pm della procura ricostruirono quei fatti. Curvà venne prima colpito da due persone che cercarono di investirlo a bordo di un’auto. Come ritorsione, si armò e fece fuoco contro l’abitazione della famiglia di uno dei due rivali. Questa mattina, un ufficiale dei carabinieri che si occupò dell’inchiesta ha ripercorso la vicenda. Ha riferito, tra gli altri aspetti, che almeno due uomini si recarono dal testimone per cercare di dissuaderlo dal rilasciare dichiarazioni alle forze dell’ordine che avevano intanto avviato indagini.

Per la difesa, sostenuta dal legale Giovanni Lomonaco, mancano elementi effettivamente riconducibili a Curvà. Il legale ha richiamato la sentenza che ha escluso il tentato omicidio per gli spari e riferito che la posizione dei due uomini che si recarono dal testimone venne successivamente archiviata. L’attività istruttoria proseguirà nel corso delle prossime udienze.

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