Gela. Sei anni e nove mesi di reclusione, lo scorso aprile, gli sono stati imposti dal collegio penale del tribunale. Il giovane Kevin Canotto è accusato di tentato omicidio, lesioni, stalking e ancora del possesso di una pistola. Sparò contro l’abitazione dei familiari dell’ex fidanzata, secondo gli inquirenti rischiando di colpire una giovane. L’intenzione sarebbe stata di uccidere. E’ stato fissato il giudizio di appello. Davanti ai magistrati di secondo grado, il procedimento è previsto per dicembre. Il ricorso è stato avanzato dalla difesa dell’imputato, sostenuta dal legale Davide Limoncello. La richiesta della procura, in primo grado, fu più pesante, tredici anni e quattro mesi. Il collegio non ha riconosciuto una delle aggravanti. Canotto fece fuoco anche contro due cani, ferendoli. Uno dei familiari dell’ex fidanzata, accortosi dell’accaduto, si scagliò contro l’imputato, cercando di metterlo in fuga. L’arma non fu mai trovata. La difesa insiste sull’assenza delle condizioni per la contestazione di tentato omicidio.
Secondo il legale, il giovane avrebbe sparato per intimidire e non per uccidere. Canotto riferì di aver subito un’aggressione, in precedenza. L’ex fidanzata e la sua famiglia non volevano riallacciare i rapporti e hanno parlato di azioni continue a loro danno, anche con modalità violente. E’ stato disposto il risarcimento dei danni per la giovane e per i familiari (parti civili assistiti dagli avvocati Giuseppe Cascino e Maria Cascino), così come per il Partito animalista italiano e per l’Associazione nazionale per la tutela degli animali (con i legali Giusy Cauchi, Roberta Pagano e Giovanna Li Causi). Tutte le parti civili, in primo grado, hanno concluso per la condanna.