Gela. Non ci sono elementi per collegarlo alla breve latitanza di un giovane
accusato di tentato omicidio.
Il giovane ricercato dai poliziotti. Così, il giudice Marica Marino ha assolto Emanuele Orlando. L’imputato, difeso dall’avvocato Fabrizio Ferrara, era finito al centro delle accuse dopo che i poliziotti del commissariato iniziarono le ricerche di un suo conoscente, che fece perdere le proprie tracce dopo aver sparato ad un rivale tra le strade di Settefarine. Per i pm della procura Emanuele Orlando e Liborio Scudera, a sua volta sotto processo con le stesse accuse, avrebbero coperto la latitanza del ricercato, poi arrestato dai poliziotti. Il pubblico ministero Sonia Tramontana ha chiesto la condanna ad un anno di reclusione per Orlando, ritenendo fondate le contestazioni. Il difensore, invece, partendo anche da quanto emerso dalle intercettazioni telefoniche, ha escluso qualsiasi coinvolgimento. Orlando, infatti, non avrebbe avuto alcun ruolo nella vicenda. Dalle intercettazioni, non sono emersi contatti telefonici tra l’imputato e il latitante. Una linea che, alla fine, è stata accolta dal giudice Marino, con la pronuncia di un dispositivo d’assoluzione.