Spari a Scavone, l’indagine sul tentato omicidio: Pirrone lascia i domiciliari

 
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Gela. Potrà lasciare la città e sarà sottoposto al divieto di dimora nell’intero territorio della provincia di Caltanissetta oltre che all’obbligo di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dal quarantunenne ferito dai colpi di arma da fuoco. Il gip del tribunale di Caltanissetta ha revocato gli arresti domiciliari che lo scorso giugno vennero imposti al quarantenne Calogero Pirrone. Secondo i pm della Dda nissena, anche lui avrebbe partecipato attivamente all’azione a colpi di arma da fuoco che causò il ferimento di Fabio Argenti, poi trasferito in ospedale anche se le sue condizioni non furono mai preoccupanti. Venne ferito a Scavone, nella zona delle palazzine popolari dello Iacp. Secondo gli inquirenti, a sparare fu l’altro indagato, Luigi La Cognata, con pesanti precedenti e attualmente detenuto in carcere. L’ipotesi è quella del tentato omicidio e per gli inquirenti potrebbe essere collocato in un contesto legato alla criminalità organizzata. Il gip ha accolto l’istanza avanzata dalla difesa di Pirrone, sostenuta dal legale Angelo Cafà. Per il difensore, infatti, sono emerse nuove situazioni che consentono al quarantenne di avere un’occupazione in un’altra provincia. I domiciliari sono stati revocati ma il gip ribadisce che permangono “i gravi indizi di colpevolezza”.

Il giudice nisseno in ogni caso sottolinea che il trasferimento in un’altra zona dell’isola, assai distante dalla città, e i divieti imposti, non rendono necessaria la conferma dei domiciliari. Si attende la fissazione dell’udienza preliminare. Sia Pirrone sia La Cognata hanno escluso di aver avuto intenzione di uccidere Argenti.

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